Che la foresta amazzonica sia considerata il polmone verde del nostro pianeta è chiaro a tutti: il loro contributo nel dare alla terra un’atmosfera respirabile grazie all’emissione di ossigeno e limitandone il riscaldamento è fondamentale. Meno noti, invece, sono i cosiddetti “fiumi volanti”, ovvero enormi masse di vapore acqueo che volano sopra la terra. Di cosa si tratta esattamente, e perché la ricerca si concentra su di loro?
Il potere dell’evapotraspirazione
I fiumi volanti esistono grazie a un processo chiamato evapotraspirazione. Gli alberi assorbono l’acqua dal terreno, e quella che non viene utilizzata per la fotosintesi, viene rilasciata nell’aria. Nel caso della foresta amazzonica, ogni giorno vengono liberate nell’aria 20 miliardi di tonnellate d’acqua. Un singolo albero con una chioma di 20 metri rilascia nell’aria fino a 1000 litri d’acqua al giorno. Questo produce scenari spettacolari, su cui anche il fotografo brasiliano Sebastiao Salgado si è soffermato.
L'Amazzonia di Salgado
Telegiornale 02.06.2023, 20:00
Oggi sappiamo che una foresta è in grado di portare nell’aria molta più umidità rispetto all’evaporazione proveniente dagli oceani, e questo può condizionare le precipitazioni su vaste aree. Nel caso dell’Amazzonia, i fiumi volanti, sospinti dal vento, sono in grado di raggiungere le Ande, da dove vengono deviati verso est e verso sud. Altre masse d’aria si spostano verso nord, e bagnano zone che altrimenti sarebbero aride.
Cosa sono i fiumi volanti?
RSI Info 14.07.2022, 17:23
I rischi della deforestazione
Molto resta da scoprire sui fiumi volanti, ma la certezza è che la deforestazione e gli incendi che colpiscono la foresta amazzonica non sono una buona notizia per gli equilibri idrici del nostro pianeta. Si stima che il 20% della foresta amazzonica sia già andato perso, con effetti visibili anche su queste “autostrade” di vapore acqueo. La scarsità di risorse idriche può impattare sulle aree urbane e sul mantenimento dei campi agricoli, e quindi, di riflesso, su noi esseri umani.
Falò 16.01.2020 Amazzonia ferita
RSI Info 17.01.2020, 15:53
Ecco perché da anni ricercatori da tutto il mondo monitorano questa e altre foreste. Ad aver contributo alla ricerca sui fiumi volanti c’è anche l’esploratore svizzero-brasiliano Gérard Moss: grazie al “Progetto fiumi volanti” nel 2007 ha acceso i riflettori su questo fenomeno, acquisendo anche campioni in volo con il suo aereo. A Gérard Moss, recentemente scomparso, è stata dedicata nel 2019 la mostra “Rivières volantes” negli spazi dell’acquario d’acqua dolce Aquatis, a Losanna. La sua e altre storie sorprendenti vengono raccontate nel documentario “Il mistero dei fiumi volanti d’Amazzonia” diffuso dal Giardino di Albert, recuperabile dal Play RSI. Un viaggio appassionante tra cielo e terra.
I fiumi volanti in mostra
Telegiornale 23.10.2019, 22:00