Consumi

Chi beve paga

La Scozia è il primo paese a introdurre un prezzo minimo degli alcolici per disincentivare il consumo. Ingrado: esprienza molto interessante

  • 1 maggio 2018, 23:03
  • 6 settembre 2023, 05:26
02:18

Scozia, prezzo minimo sull'alcol

InfoNotte 01.05.18 01.05.2018, 23:01

Bere alcolici in Scozia è diventato molto più caro. Dal 1° maggio i prezzi non sono più decisi liberamente dai produttori, dai negozianti o dai baristi, ma in buona parte dettati dallo Stato. Il Governo ha infatti deciso di lottare contro il consumo eccessivo introducendo un costo minimo di 50 pence (70 centesimi di franco) per unità alcolica di 8 grammi. Una bottiglia di whisky (7 dl, 40%) non può quindi più essere venduta a meno di 19 franchi e una birra (5 dl, 5%) a meno di 1 franco e 35 centesimi.

Una novità mondiale

La Scozia è il primo paese al mondo a introdurre una misura del genere per lottare contro quello che è ritenuto il più grande pericolo per la salute pubblica. I medici e le associazioni che lottano contro le dipendenze l’hanno salutata con favore. I principali produttori del paese hanno invece osteggiato la legge approvata nel 2012 anche ricorrendo tramite la Scotch Whisky Association. Un’opposizione che ha ritardato, ma non bloccato, l’entrata in vigore della novità, voluta soprattutto per tutelare i giovani. Le bevande che hanno subito il maggiore rincaro sono il sidro e gli alcolpop.

Voglia di fare scuola

La prima ministra Nicola Strugeon si è detta certa che “altri paesi in Europa e non solo cercheranno di fare quanto abbiamo fatto qui in Scozia” dove il tasso di mortalità legato all'abuso di alcol è del 54% più alto rispetto al resto del Regno Unito. Irlanda e Galles hanno già fatto sapere che intendono avviare progetti analoghi.

Esperienza interessante anche per la Svizzera


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Prezzo minimo dell'alcol, il parere del vicedirettore di Ingrado Jann Schumacher

InfoNotte 01.05.18 01.05.2018, 22:51

La scelta scozzese viene valutata positivamente anche da chi in Ticino da anni opera al fronte per ridurre le problematiche di dipendenza da alcol e altre sostanze. La speranza, espressa, per esempio dal vice direttore di Ingrado Jan Schumacher, è che faccia scuola in Svizzera e in altri paesi.

"È un'esperienza molto interessante anche per noi perché misure di prevenzione strutturali, come il prezzo minimo, possono influenzare in modo positivo l'aspetto della salute pubblica", sottolinea alla RSI, ricordando che nella Confederazione il 4% della popolazione è dipendente dall'alcol, mentre il 20% è toccato da un consumo problematico occasionale. "Al contrario della Scozia - nota -, in Svizzera non è stato possibile, per esempio nell'ambito della revisione della legge sull'alcol, introdurre misure che limitassero l'accesso o influissero sui prezzi che, anche da noi, sono molto bassi".

Diem/ATS/InfoNotte

RG 08.00 del 2.5.2018 Il servizio Anna Valenti

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