Gli attuali 1'400 uffici postali saranno ridotti a 800-900 entro il 2020, stando a quanto indicato mercoledì dal gigante giallo. Se attuato, il provvedimento toccherà 1'200 dipendenti. L'intenzione è comunque di evitare i licenziamenti.
L'ex regia vuole puntare, piuttosto che sugli sportelli tradizionali, su tipologie diverse d'accesso alla rete quali agenzie (in collaborazione con altri attori), consegna a domicilio, distributori automatici e depositi.
Non vi saranno chiusure pure e semplici, com'è stato garantito, ma si cercheranno sempre soluzioni alternative. Trasparenza e dialogo saranno le parole d'ordine.
I tagli degli uffici sono stati motivati con l'esigenza di adeguarsi alle moderne esigenze della clientela e al cambiamento delle sue abitudini. I mutamenti in atto negli ultimi anni si sono tradotti nella riduzione del volume di lettere e dei pacchi consegnati allo sportello, ma anche dei versamenti effettuati di persona.
"Con queste premesse lo sportello tradizionale non risponde più alle abitudini della clientela, che è sempre più mobile e flessibile" ha sottolineato la direttrice Susanne Ruoff spiegando che in tutta la Svizzera aumeterà l'offerta alternativa, vale a dire sportelli alle stazioni ferroviarie o alle stazioni di servizio e servizi elettronici come MyPost24. I punti di accesso a disposizione dovrebbero così aumentare a circa 4'000 in tutto il territorio, 300 in più rispetto ad oggi.
RG 12.30 del 26.10.16: il servizio di Mirko Priuli
RSI Info 26.10.2016, 12:59
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E nella Svizzera italiana?
Non esistono al momento cifre relative alle chiusure previste nei singoli cantoni. Il portavoce della Posta in Ticino, interpellato dalla RSI, ha spiegato che per ora si tratta di un piano generale e che la futura configurazione della rete dell'ex regia verrà valutata, concordata e decisa direttamente con le autorità politiche locali, tenendo conto anche dei criteri e delle esigenze regionali.
"L'importante è garantire il servizio in tutto il paese"
L'annuncio del piano ha suscitato immediate reazioni. "È importante che la Posta continui a rispettare il proprio mandato e i propri compiti, per garantire un servizio pubblico su tutto il territorio del Paese. Ciò significa che deve tener conto degli sviluppi tecnologici ma che deve continuare a curare il proprio rapporto con la popolazione", spiega alla RSI Edith Graf Litscher, vice presidente della commissione trasporti e telecomunicazioni del Nazionale che lunedì prossimo sarà chiamata a discutere proprio del tema.
RG 12.30 del 26.10.16: le reazioni politiche nel servizio di Roberto Porta
RSI Info 26.10.2016, 12:57
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"Ciò che è importante è la vicinanza, l'attaccamento della popolazione alla posta. Questo è un dato di fatto che l'azienda non deve sottovalutare. Non si può semplicemente decidere di chiudere, con un taglio netto alle filiali" rileva la consigliera nazionale socialista turgoviese.
I sindacati puntano il dito
RG 12.30 del 26.10.16: la reazione del responsabile logistica del sindacato Syndicom Daniel Münger
RSI Info 26.10.2016, 12:58
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Lo scenario dipinto mercoledì dalla Posta è stato immediatamente criticato dalle organizzazioni di categoria. Gli strateghi dell'ex regia sono accusati di voler smantellare la rete e di voler abbassare gli stipendi, lasciando un milione e mezzo di persone senza più un accesso agli sportelli entro i limiti ragionevoli fissati dal Consiglio federale. Anche il fatto che i licenziamenti non siano esclusi è fonte di preoccupazione: "è inammissibile che un'azienda che genera annualmente centinaia di milioni di profitto scarichi collaboratori fedeli e leali", denuncia il Sindacato autonomo dei postini.
ATS/dg/Diem
RG 18.30 del 26.10.16: il servizio di Mirko Priuli
RSI Info 26.10.2016, 18:36
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Dal TG12.30:
La "Posta del futuro" avrà 500 uffici in meno
Telegiornale 26.10.2016, 12:30
Le reazioni del sindacato
Telegiornale 26.10.2016, 12:30
Dal TG20:
Quotidiano del
La Posta chiude 600 uffici
Il Quotidiano 26.10.2016, 19:00