Mangiare "sano" costa. Questa, in sintesi, è la fotografia scattata dalla Federconsumatori italiana stando alla quale per consumare prodotti light o biologici bisogna sborsare mediamente il 47% in più rispetto ad alimenti tradizionali.
Stando all’indagine, vi sono importanti differenze tra i vari prodotti che possono raggiungere anche 82%.
Anche l’ACSI mette in guardia: sovente il consumatore paga di più alimenti che in realtà costano meno. Un esempio è il latte scremato degli yogurt che è meno caro del latte intero, o l’acqua utilizzata al posto dell’olio della maionese light.
Ansa/bin