Un 29enne cittadino italiano è stato arrestato lo scorso martedì. Lo comunicano il Ministero pubblico e la polizia cantonale, specificando che l'inchiesta è nata a seguito di una serie di denunce per truffa da parte di cittadini. Questi ultimi avevano acquistato merce di varia natura, e in particolare apparecchiature elettroniche, oppure servizi come corsi di lingua e di contabilità, senza mai ottenere in cambio alcun bene mobile o prestazione. Il tutto attraverso due piattaforme elettroniche appositamente create dal 29enne: www.centrostore.ch e www.corsidiformazione.ch.
In base a quanto ricostruito, l'uomo, dopo aver ricevuto il bonifico relativo all'iscrizione a un corso o per il pagamento delle apparecchiature, si rendeva irreperibile o motivava i ritardi con giustificazioni di vario genere. Gli indirizzi nel Bellinzonese utilizzati per indicare la sede delle due citate piattaforme internet sono risultati inoltre inesistenti.
Le principali ipotesi di reato sono quelle di truffa per mestiere, abuso di un impianto per l'elaborazione di dati, amministrazione infedele, bancarotta fraudolenta e frode del pignoramento, nonché cattiva gestione. La misura restrittiva della libertà è già stata confermata dal giudice dei provvedimenti coercitivi. L'inchiesta, coordinata dal procuratore pubblico Andrea Minesso, intende chiarire anche la presenza di altre parti danneggiate. Eventuali vittime sono invitate a scrivere all'indirizzo polizia@polca.ti.ch.
Il caso a Patti Chiari
Della vicenda, oltre alla polizia, si stava occupando anche Patti Chiari. Il settimanale dell'Informazione RSI sui diritti dei consumatori diffonderà il servizio sulle pratiche del 29enne finito in carcere in una delle prime puntate dopo la pausa natalizia.