Lascia senza parole il carrello interminabile sulle rovine di Amatrice del cortometraggio di Gianni Amelio, presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia a poco più di un anno da terribile terremoto che distrusse il comune laziale e ne uccise centinaia di abitanti. Ma di cose toccanti – a partire dal titolo: Casa d’altri, che scorre subito dopo la visione delle casette gialle a schiera costruite per i tanti rimasti senza tetto – ce ne sono tante, al punto da colmare i 16 minuti di durata dell’opera del regista che è al Lido anche come presidente della sezione Orizzonti.
Gianni Amelio durante l'intervista
C’è una ragazza del posto che confessa di considerare Amatrice come una persona vivente e denuncia le continue visite di turisti poco sensibili che fanno selfie sullo sfondo delle macerie; c’è un signore anziano che trascorre le giornate mostrando in giro la foto della moglie e sperando che qualcuno lo aiuti a trovarla; c’è una maestra d’asilo che spiega come i suoi scolari siano rimasti impressionati soprattutto cercando di capire le cause fisiche (soffocamento, urti, ecc.) che hanno causato la morte di persone che conoscevano; c’è un vigile del fuoco che racconta di come la fortuna abbia aiutato nei modi più strani alcuni sopravvissuti, come la “signora del gatto” svegliata dal miagolio del suo animale domestico e da questo condotta sulla soglia della porta per farlo uscire, mentre il marito rimaneva sepolto dal soffitto caduto.
Viene in mente la natura matrigna e indifferente leopardiana che, al di là delle guerre e i disastri umani qualche volta fa il suo.
Francesca Felletti
Amelio a Venezia per Amatrice
Telegiornale 31.08.2017, 20:00
RG 07.00 del 01.09.17: Amelio porta Amatrice a Venezia
RSI Info 01.09.2017, 08:03