Riesce sempre a stupire con la sua fantasia raffinata, intellettuale e impossibile da incasellare.
Wes Anderson ha lasciato senza parole con il film di apertura del 68esimo Festival del cinema di Berlino: L’Isola dei cani, dove ha usato la stop motion (lo aveva già fatto nello spassoso Fantastic Mr. Fox) per raccontare le vicende di un Giappone (fra passato e futuro) dove il politico Kobayashi convince la popolazione a spedire tutti i cani su un’ isola dedicata allo smaltimento della spazzatura. Evitata la presunta sporcizia e pericolosità del genere canino, rimangono sulle spalle dei potenti solo felini piuttosto soddisfatti.
I cani nell'isola dell'immondizia
Ma il dodicenne nipote di Kobayashi rivoluziona la situazione recandosi sull’isola in cerca del suo amato Spots e poi combattendo una battaglia al fianco dei cani che gli permetterà di ristabilire il tradizionale posto nella società del migliore amico del’uomo.
Il piccolo protagonista umano con i protagonisti cani
Un racconto folle e divertente scritto da Anderson con Roman Coppola, Jason Schwartzman e Kunichi Nomura che inneggia alle doti di fedeltà, intelligenza e coraggio degli amici a quattro zampe. In originale le voci degli animali sono quelle di attori del calibro di Edward Norton, Bill Murray, Jeff Goldblum, Greta Gerwig, Frances McDormand, Harvey Keitel, Liev Schreiber, Scarlett Johansson, Tilda Swinton. Che rappresentano anche loro un cinema elitario e colto.
Viene in tutti i casi da paragonare la personalità di Wes Anderson più a quella di un gatto: imprevedibile, egocentrico, si muove sinuosamente fra i suoi bizzarri personaggi.
Francesca Felletti
Da Berlino Marco Zucchi
Telegiornale 15.02.2018, 20:01
RG 12.30 del 15.02.2018 Il servizio di Moira Bubola
RSI Info 15.02.2018, 13:24