Oggi, 75 anni fa, nasceva a Zurigo Bruno Ganz. L’attore, figlio di un operaio svizzero e di madre italiana, debuttò la carriera cinematografica nel 1960, nel film Der Herr mit der schwarzen Melone.
Per alcuni anni si dedicò poi principalmente al
teatro prima di tornare a concentrarsi sul grande schermo e interpretare, nel 1977, il ruolo del corniciaio Jonathan Zimmermann ne
L’amico americano di
Wim Wenders.
Con Wenders collaborerà poi anche per
Il cielo sopra Berlino (1987) e
Così lontano, così vicino (1993).
Sono oltre 100 i film nei quali appare, e diversi i premi che ha ricevuto nel corso della sua pluridecennale carriera, coronata nel 2011 da un Pardo al Festival del film Locarno e da un Swiss Lifetime Award nel 2015.
Il suo impegno in teatro gli ha permesso di vincere nel 1991 la più alta distinzione svizzera nell'ambito: l'Anello Hans Reinhart.
Il personaggio di Fernando Girasole in
Pane e tulipani (1999) di Silvio Soldini gli fece vincere, nel 2000, anche un
David di Donatello come miglior attore protagonista.
Di pochi giorni fa è anche la sua nomina ai Quartz come miglior attore protagonista grazie alla sua interpretazione del nonno di Heidi nell'omonima pellicola, dove non ha però avuto la meglio sul collega Patrick Lapp.
Un perfezionista
Ganz ha la reputazione di un
perfezionista: per incarnare
Adolf Hitler in
La caduta (2004) di Oliver Hirschbiegel, ha passato diversi mesi a visionare
filmati del Führer e si è recato a più riprese in una clinica specializzata nel morbo di Parkinson per riprodurre il più precisamente possibile il tremore da cui era affetto il dittatore verso la fine della sua vita.
ats/mrj
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