Carmelo Campanella, ex contadino di Ragusa, è diventato un fenomeno letterario grazie… ai sacchi di mangime. Proprio su questi supporti, per risparmiare, aveva infatti cominciato a scrivere storie, poesie, canzoni, preghiere, quasi esclusivamente in dialetto siciliano, tutte raccolte e memorizzate dalla tradizione orale.
"Si tratta di un documento eccezionale", dice Gianni Guastella dell'Università di Pisa, "per le modalità con cui Campanella ha riversato sulla pagina scritta la sua memoria, il suo abile appropriarsi della scrittura, allo scopo di farne uno strumento con cui lasciare un proprio segno".
Le prime trascrizioni dei "cunti" sulle striscie di carta ricavate dai sacchi di mangimi
Ora 84enne, Campanella ha cominciato a trascrivere i "cunti" nel 2000, dopo che su un pullman di pellegrini diretti al Giubileo, cominciò a raccontarli, ottenendo molto successo. Senza rendersene conto ha finito per creare un patrimonio culturale di grande interesse, un "caso letterario", secondo molti studiosi.
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