Quando a parlarne è qualcuno che lo conosce personalmente, il suo soprannome viene spesso pronunciato insieme al nome anagrafico, come fossero un tutt’uno.
Renato “Ciccio” Berta è simpatico già solo per questo
Spiega che a chiamarlo così era sua mamma e ora continuano a farlo gli amici.
CSI 18.00 del 18.03.16: l'intervista a Renato Berta di Marco Zucchi
RSI Info 18.03.2016, 18:06
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In Finestra aperta l'intervista a Renato Berta (Rete Due 18.3.16)
RSI Info 19.03.2016, 02:58
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Per lui parla il suo straordinario percorso professionale: meticoloso, serio, costante, fianco a fianco con i grandi registi del cinema internazionale.
Nomi come Jean-Luc Godard
Louis Malle, Eric Rohmer, Jacques Rivette, Alain Resnais, Claude Chabrol, e tra gli svizzeri Alain Tanner, Daniel Schmid, Claude Goretta, Villi Hermann, e ancora Amos Gitai, Manoel De Oliveira, Straub e Huillet, Robert Guédiguian, Mario Martone e molti altri, con i quali il direttore della fotografia bellinzonese ha condiviso una carriera lunga quasi cinquant’anni.
I suoi lavori più recenti
Sono proprio quelli con il napoletano Martone, con cui ha collaborato per creare la tonalità risorgimentale e immaginifica di Noi credevamo e Il giovane favoloso. Il film che racconta il percorso di Giacomo Leopardi – con scelte registico-narrative che fanno convivere realismo e lirismo e quindi necessitavano di un lavoro molto particolare a livello fotografico – è un’ottima dimostrazione recente della professionalità e del talento di Berta. Alla patina della ricostruzione ottocentesca, resa suggestiva da una sorta di contraddizione limpida immersa nei chiaroscuri, si somma l’aura irreale e surreale con cui si dà conto delle visioni letterarie leopardiane.
I Canti più immateriali del poeta diventano immagine in movimento, quindi essenzialmente luce, cioè cinema. Per darne conto serviva un maestro di quella che gli americani non chiamano fotografia ma più propriamente “cinematography” (Berta preferisce però utilizzare la definizione del cinema francese: "image"). Martone lo ha trovato, come tanti altri prima di lui.
Oggi Renato Berta ha 71 anni e vive a Parigi
Attribuirgli il premio che va a quelli che tengono alto l’onore del cinema svizzero è semplicemente doveroso. Come direbbe Piperita Patty: sei grande Ciccio!
www.rsi.ch/premiodelcinemasvizzero2016
Ecco i nominati nelle dodici categorie
I premi del cinema svizzero
Telegiornale 18.03.2016, 20:00
I premi del cinema svizzero
Telegiornale 19.03.2016, 12:30