Entra in conferenza stampa con il solito passo da omino e la sala viene più o meno giù dagli applausi.
Woody Allen il primo dicembre avrà ottant’anni e a Cannes parte (fuori concorso) il percorso del suo 49esimo film da regista,
Irrational Man, interpretato da
Joaquin Phoenix, assente sulla Croisette, e da
Emma Stone, giovane diva emergente al secondo film consecutivo con Woody (dopo
Magic in the Moonlight). Come è spesso capitato Allen rimastica i suoi temi. Qui l’idea (mutuata dal Dostoevskij di
Delitto e castigo) di un assassinio premeditato, compiuto per una ragione etica (una sorta di ribaltamento del concetto espresso in
Match Point). Protagonista è un professore di filosofia alla deriva, che ritrova il gusto della vita quando, dopo aver sentito per caso in un bar le lamentele di una donna vessata da un giudice, decide di uccidere quest’ultimo.
“Lei ha mai avuto la tentazione di ammazzare qualcuno?”, hanno chiesto a Allen in conferenza stampa. Lui ha riservato una battuta delle sue, dicendo sostanzialmente che ci pensa continuamente. È meno difficile di quel che sembra – aggiungiamo noi – mettersi nei panni di quel suo protagonista, che frustrato all’idea che la prepotenza del potere e l’ingiustizia prevalgano, decide di risolvere la cosa a modo suo. Temi ponderosi trattati con il consueto tocco alleniano, ma con meno leggerezza rispetto a altre occasioni precedenti, il che ha fatto ipotizzare a un giornalista che in generale l’età porti gli autori a una certa serietà. Allen impassibile ha rispedito al mittente, dicendo di aver sempre voluto essere un regista serio, ma di aver dovuto giocoforza utilizzare il dono che aveva, quello della comicità, perché altrimenti non gli avrebbero dato da lavorare.
Woody a Cannes per Irrational Man
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Irrational Man non si discosta da una considerazione che accomuna molte opere di Allen: ritorna su ossessioni ricorrenti e non per forza aggiunge qualcosa di significativo al suo percorso, ma resta comunque nettare nel panorama di mediocrità diffusa. Il nucleo principale dell’Allenpensiero in ogni caso è presente e viene ribadito compiutamente anche in conferenza stampa: “Non ci sono risposte positive alla truce verità della vita. (…) Un giorno saremo in una brutta posizione, la stessa per tutti e molto sgradevole. La mia conclusione è che l’unica maniera per affrontarla è la distrazione. Con il cinema riesci a distrarre le persone”
Marco Zucchi
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