Siti preislamici iraniani o cristiani giapponesi, insediamenti vichinghi in Germania e una zona di caccia inuit in Groenlandia sono fra i siti ammessi nel patrimonio mondiale nel corso della 42ma sessione del World Heritage Committee dell'UNESCO, in corso negli ultimi giorni a Manama nel Bahrein.
Non c'erano candidature elvetiche all'esame questa volta, mentre due erano quelle provenienti dall'Italia, che ha rafforzato il suo primato mondiale (54 siti culturali) con l'ammissione della città di Ivrea, figlia del "connubio fra industriale e sociale delineato dall'opera lungimirante di Adriano Olivetti", come ha commentato il sottosegretario Guglielmo Picchi.
Rimandata all'anno prossimo, invece, la seconda proposta di Roma, che comprendeva le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene.
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