Il Requiem di Verdi è una sorta di cavallo di battaglia per l'orchestra e il coro della Scala di Milano. Lo dimostra l’ulteriore successo ottenuto sabato sera con nove minuti di applausi calorosi. Ma d'ora in poi sarà meno facile sentirlo a Milano.
Il maestro Riccardo Chailly, il direttore principale della Scala che dal 1° gennaio assumerà il ruolo di direttore musicale, ha infatti chiesto al sovrintendente Alexander Pereira di non metterlo in cartellone ogni anno, per evitare che diventi un automatismo eseguirlo. Per la prossima stagione ha annunciato che eseguirà con l'orchestra la Messa per Rossini, un Requiem collettivo di 13 compositori nato da un'idea di Verdi. Una Messa che a Milano non è mai stata suonata.
Resta comunque il fatto che il Requiem scritto da Giuseppe Verdi alla morte di Alessandro Manzoni mette in evidenza le qualità dell'ensemble scaligero. Gli applausi sono stati per tutti: il tenore Francesco Meli, il basso Dmitry Belosselskiy, il soprano Krassimira Stoyanova, il mezzosoprano Daniela Barcellona, il direttore Chailly, l'orchestra ma sono andati soprattutto al coro diretto da Bruno Casoni.
ATS/ANSA/Swing