Inchiesta

Come due imprenditori promettono case e costruiscono rovine

Case mai finite, costruttori disperati: SRF Investigativ scopre uno scandalo edilizio che porta anche a un’azienda opaca con sede in Ticino

  • 28 agosto, 16:01
  • Ieri, 12:12
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Il cantiere di Roggwil: erano previste 11 case, ma nessuna è finita e l'azienda House4me è in liquidazione

  • Moritz Hofstetter/SRF
Di: Kilian Küttel, Stefanie Hasler (SRF)/sf

Case finite a metà, costruttori disperati: in sei località dell’Altopiano svizzero, della Svizzera centrale e occidentale, le persone vivono un incubo quando costruiscono la propria casa. SRF Investigativ ha scoperto uno scandalo edilizio che conduce a una società opaca con sede in Ticino - e regolarmente agli stessi due appaltatori.

Tra le vittime ci sono Arvind e Ishwarya S. che per accedere nella casa dei genitori, si infilano in una fessura del muro. Rannicchiati come ladri, entrano in edificio che è accogliente come un garage. Il piano superiore è senza pareti e non c’è un tetto.

Le testimonianze delle famiglie colpite (Kassensturz, SRF, 27.08.2024)

Una rovina da 700’000 franchi

Roggwil, nel canton Berna, un villaggio come molti in Svizzera: fattorie, pista di atletica, distributore di benzina e stazione ferroviaria, 4316 abitanti. Nel 2022, i genitori di Arvind e Ishwarya S. acquistano una casa che House4me GmbH vuole costruire. Prezzo: circa 700’000 franchi per 160 metri quadrati di superficie abitabile, parcheggio sotterraneo, pompa di calore. Ma soprattutto, sarebbe stata pronta entro la fine dell’anno grazie agli elementi prefabbricati in cemento.

Ma la famiglia S. è ancora in attesa di trasferirsi e da quasi due anni paga contemporaneamente affitto e ipoteca: “Quando guardo le bollette, a volte non so come faremo ad andare avanti”, dice Arvind S., in piedi in mezzo al cantiere, sempre più fatiscente.

Il progettista generale Jürg Zesiger a Roggwil voleva costruire undici case unifamiliari con la sua House4me GmbH, insieme a Michel Badertscher, architetto incaricato del progetto.

Ma finora sul terreno ci sono solo gli scheletri degli edifici, e per alcune case non sono nemmeno state scavate le fondamenta, nonostante i committenti abbiano pagato diverse centinaia di migliaia di franchi. House4me è in bancarotta da giugno. A Roggwil la gente si chiede: dove sono le nostre case? E dove sono i nostri soldi?

I committenti del cantiere di Roggwil

Pagamenti e avanzamento dei lavori devono essere proporzionati

House4me ha attribuito i ritardi sul cantiere a Roggwil al maltempo o alle consegne tardive. House4me ha anche citato la pandemia di coronavirus, la guerra in Ucraina e i problemi con gli artigiani, come mostrano le e-mail ottenute da SRF Investigativ.

Secondo Hubert Stöckli, professore di diritto privato all’Università di Friburgo, sono problemi frequenti nei cantieri. Tuttavia ritiene il caso sorprendente per la quantità di problemi e la lunghezza dei ritardi.

SRF Investigativ ha presentato a Stöckli il contratto che la famiglia S. ha stipulato con House4me, che il professore critica su diversi punti. Ad esempio, i clienti e House4me avevano concordato un pagamento del 70% del compenso al momento della costruzione della soletta: “Ora una soletta non si trova particolarmente in alto, ma nella parte inferiore della casa. A questo punto, però, il cliente ha già pagato il 70% del compenso. Ciò significa che si sta assumendo un rischio considerevole”.

Stöckli afferma che se le famiglie hanno pagato diverse centinaia di migliaia di franchi, ma le case sono costruite al massimo a metà, “c’è qualcosa che non va”. “Deve esserci una proporzione tra il pagamento e l’avanzamento dei lavori. E quando manca, ci si chiede cosa sia stato fatto con i soldi”. In risposta alle critiche sui contratti, Jürg Zesiger scrive che tutti i proprietari degli edifici “hanno firmato i contratti volontariamente”. Banche, il notai e proprietari li hanno controllati prima della firma senza mai avere obiezioni.  

Indagando sul caso emerge una storia finora sconosciuta. SRF Investigativ ha parlato con una ventina di committenti dell’Altopiano svizzero, della Svizzera centrale e occidentale; ha studiato e-mail, contratti e fascicoli giudiziari; ha passato al setaccio le fonti pubbliche e ha trovato sei progetti in cui le case sono state promesse ma non costruite.

In tutti i casi le critiche sono rivolte all’architetto Michel Badertscher, in tre è stato coinvolto Jürg Zesiger: a Roggwil (BE), in un progetto edilizio a Schüpfheim (LU) e nella costruzione di diverse case unifamiliari a Lengnau (BE).

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Villars-Burquin, La-Chaux-de-Fonds, Bienne, Lengnau, Roggwil e Schüpfheim: qui Michel Badertscher non ha costruito le case promesse. Jürg Zesiger è stato coinvolto nelle tre località evidenziate

  • David Forster/SRF

“La prima cosa che abbiamo avuto è stata una piscina”. Roland Emmenegger ora scherza su quello che è stato a lungo un problema. Si trova sul prato di fronte all’edificio di tre piani dove vive ora e dove per quasi due anni c’è stato un buco pieno d’acqua.

Nell’autunno 2016, Emmenegger ha acquistato un appartamento in un condominio che Michel Badertscher e la società Cogespro volevano costruire a Schüpfheim. L’acquisto è stato mediato da Jürg Zesiger. Emmengger ha esaminato il progetto e la società, ha fatto certificare la solvibilità e ha firmato il contratto. Non sapeva che sarebbero passati quattro anni prima di potersi trasferire.

Il cantiere non avanza, l’azienda vuole altri soldi

I lavori nell’Entlebuch non erano ancora cominciati ed erano già fermi. Perché era stata riscontrata la presenza di acque sotterranee, perché era stato necessario rivedere i piani, perché gli elementi in cemento non erano stati pagati in tempo.

Quando Cogespro ha chiesto più soldi, i committenti hanno iniziato a dubitare. E quando vengono a sapere dall’imprenditore edile che la società non lo aveva ancora pagato per lo scavo, hanno assunto un avvocato. Nel 2018, escono dal contratto, finiscono di costruire la loro casa da soli e denunciano Michel Badertscher e altre due persone.

Perdita milionaria

I proprietari dell’edificio affermano di non aver più visto il denaro versato a Cogespro. La perdita totale si aggira intorno a 1,4 milioni di franchi svizzeri.

Il Ministero pubblico ha avviato un procedimento penale durato diversi anni contro Michel Badertscher, l’allora amministratore delegato di Cogespro e un notaio, ma recentemente lo ha archiviato. Jürg Zesiger ha dovuto testimoniare. Nell’ordinanza di archiviazione si legge che la “gestione del denaro del Gruppo Cogespro” era “complessa e anche confusa”.

Tuttavia, secondo il Ministero pubblico, non è possibile dimostrare che i fondi siano stati utilizzati per scopi diversi dal cantiere. Nel corso dell’inchiesta, Michel Badertscher ha dichiarato di non avere nulla a che fare con le finanze di Cogespro e di essere responsabile solo degli aspetti tecnici. Ha respinto le accuse di amministrazione infedele e appropriazione indebita.

I clienti hanno presentato un ricorso contro l’archiviazione, che resta pendente e si applica quindi la presunzione di innocenza.

Altri procedimenti restano aperti

Le indagini restano aperte su altri fronti: Michel Badertscher e l’ex direttore di Cogespro sono indagati in relazione a un progetto edilizio a Bienne. A Lengnau, diversi committenti hanno sporto denuncia. Nel caso di Roggwil, il Ministero pubblico bernese ha aperto un procedimento contro Badertscher e Zesiger per sospetta frode. Si applica la presunzione di innocenza.

I soldi passano da una fumosa azienda di Camorino

A Roggwil Arvid S. esprime la sua frustrazione guardando il caos che avrebbe dovuto essere la casa dei suoi genitori: “Ci era stata promessa una casa già pronta e non ci è rimasto altro che un edificio in rovina”.

Come è potuto accadere? Le ricerche conducono a un’azienda coinvolta nel progetto, che solleva degli interrogativi: Cork International Trading LLC, un rivenditore di materiali edili con sede in un edificio residenziale a Camorino, nessun sito web e un numero di telefono che non funziona.

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La sede di Cork International Trading LLC, in un edificio residenziale a Camorino

  • Google Maps

La sola famiglia S. ha versato quasi 165’000 franchi all’impresa, circa un quarto del budget di costruzione. SRF Investigativ ha potuto consultare le fatture. Cork ha fatturato decine di migliaia di franchi per pareti, pavimenti e scale.

Tuttavia, secondo Hanspeter Vetsch, esperto di elementi in calcestruzzo, alcuni di essi sono decisamente troppo costosi: “In alcuni casi almeno il doppio”, afferma, dopo aver analizzato le fatture per SRF Investigativ.

Cork International Trading LLC

I dati del registro di commercio indicano che Cork International Trading LLC fa parte di una struttura aziendale che si estende su più Paesi. Le partecipazioni portano dal Canton Ticino attraverso il Canton Friburgo a Singapore, Hong Kong e di nuovo al Canton Berna. Inoltre, in tutte le società è coinvolto lo stesso uomo, l’amministratore delegato di Cork International. Lavora anche per la MBA.CONSULTING.CH GmbH, la società di Michel Badertscher, responsabile del progetto a Roggwil.

Mona Fahmy, esperta in indagini economiche e analisi dei rischi che si occupa da anni di strutture aziendali internazionali, spiega: “Strutture aziendali contorte possono essere utilizzate per nascondere denaro alle autorità fiscali o a persone che hanno un interesse legittimo nei fondi”.

Ma potrebbero esserci anche ragioni legittime per una tale struttura, come l’ottimizzazione fiscale o l’attività all’estero dove è necessario un partner locale.

SRF Investigativ non ha prove che i fondi vengano nascosti. L’amministratore delegato non ha voluto rispondere ad alcuna domanda sulla struttura societaria di Cork International Trading LLC.

Dov’è il materiale?

Un altro aspetto salta all’occhio: nonostante i clienti abbiano pagato decine di migliaia di franchi per i materiali, alcuni non si trovano. Ad esempio, Cork ha inviato alla famiglia S. una fattura di 15’000 franchi per finestre e porte che non sono sul cantiere.

L’amministratore delegato di Cork International non risponde alle domande sui prezzi molto alti e sul materiale introvabile. Scrive che l’azienda era responsabile solo di coordinare importazione, acquisto e consegna del materiale a Roggwil.

Jürg Zesiger, che ha voluto rispondere solo per iscritto alle domande di SRF Investigativ, afferma di aver “utilizzato correttamente” il denaro per il cantiere di Roggwil. Esisteva un conto separato per la costruzione e la banca aveva “le ricevute di tutti i pagamenti e solo allora autorizzava i versamenti”. Diverse banche erano coinvolte nel progetto Roggwil, e la Berner Kantonalbank è stata l’unica a pronunciarsi. L’istituto evoca il segreto bancario e scrive che sta prendendo la “questione molto seriamente” e sta indagando internamente “in dettaglio”.

Zesiger continua a dire la stessa cosa che ha spiegato alle famiglie di Roggwil: il cantiere è stato ritardato a causa di un’opposizione del Comune, della pandemia o della guerra in Ucraina.

Zesiger rinvia ai fornitori

In risposta alle critiche sui costi eccessivi per i materiali da costruzione, Jürg Zesiger scrive che i prezzi erano in linea con il budget e che ci sono sempre “fornitori più costosi e più economici”. Non conosceva nel dettaglio la Cork International Trading LLC, ma l’architetto di Roggwil aveva dato incarico all’azienda. Per quanto riguarda il materiale mancante, Zesiger afferma che è presente in magazzino presso le aziende fornitrici e può essere richiesto lì. Tuttavia, le ricerche mostrano che l’azienda incaricata di realizzare le pareti in cemento, ad esempio, non le ha ancora prodotte. Verranno fatte solo quando si conoscerà la data di consegna e riceveranno i soldi.

Michel Badertscher nega ogni responsabilità

E Michel Badertscher? Dopo diversi tentativi falliti di contattarlo, SRF Investigativ ha raggiunto il responsabile del progetto al telefono. Durante la chiamata, Badertscher ha detto essenzialmente tre cose: che non era il proprietario della società Cogespro (il che è vero, ma il Ministero pubblico nel caso Schüpfheim ha dichiarato che Badertscher aveva in effetti gestito la società). Che nel caso Lengnau aveva usato i propri soldi per aiutare i committenti. E che SRF non aveva la versione dei fatti giusta.

Per chiarire la questione Badertscher ha promesso un incontro senza mai più farsi sentire. A un elenco dettagliato di domande su quanto accaduto a Roggwil e nelle sue altre attività non ha risposto, nemmeno dopo ripetute richieste.

I committenti degli edifici di Roggwil speravano solo di ricevere delle risposte. E presto. O come dice Arvind S. sul cantiere: “Abbiamo l’acqua fino al collo. Non so per quanto ancora potremo andare avanti così”.

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