Inchiesta

La propaganda dello Stato islamico per i minori

L’organizzazione terroristica è presente su piattaforme di videogiochi per indottrinare i bambini, passando per social media, giochi per smartphone e forum per i più piccoli

  • 29 maggio, 05:47
  • 29 maggio, 08:54
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Il gruppo è presente online per spingere all'azione nel mondo reale

  • Keystone
Di: Claude-Olivier Volluz (Polo inchieste RTS)/Adattamento: RSI Info

I primi ami vengono lanciati sul social media preferito dai più giovani, TikTok. Vengono diffuse delle immagini tratte da videogiochi. Le sequenze sono violente, come ricostruzioni di esecuzioni o attentati suicidi. Sono estratti di ricostruzioni realizzate sulla piattaforma di giochi Roblox, che si può scaricare gratuitamente dal Google Play Store.

Il polo inchieste della RTS ha potuto visionare un estratto di una ricostruzione della battaglia di Falluja, in Iraq, che nel 2016 ha visto le forze governative irachene scontrarsi contro lo Stato islamico. Un altro estratto mostra una partita in cui viene effettuata un’operazione d’infiltrazione.

Il servizio del 19h30 (RTS 26.05.2024)

Un terzo video, intitolato “Un fratello molto determinato”, mette in scena un’autobomba lanciata contro un mezzo blindato statunitense. Il nome del gruppo all’origine di queste ricostruzioni non lascia spazio all’ambiguità: lo Stato islamico di Roblox. Al suo apice, nel 2023, si vantava di contare 200 membri.

Azioni passate e scenari preoccupanti

Questi estratti video sono stati sottoposti a Jean Langlois-Berthelot. Consigliere all’Insegnamento militare superiore di Parigi e insegnante al Collegio europeo di sicurezza e difesa a Bruxelles, ha studiato questi casi in dettaglio nel quadro delle sue ricerche. Ritiene che siano persone che simulano azioni del passato, come la battaglia di Falluja, o inventano scenari a volte molto preoccupanti, perché potrebbero essere simulazioni di opreazioni future.

Il gruppo è stato bandito più volte dalla piattaforma di giochi Roblox. Basato negli Stati Uniti, in California, la società non ha risposto alle sollecitazioni della RTS. La comunità si sta espandendo su altri siti per bambini, come Fandom, una piattaforma statunitense destinata a fan di universi immaginari. Nei forum di questa piattaforma, i capofila del gruppo spiegano come sono riusciti a costruire una comunità e invitano i membri a seguire quella che chiamano “e-jihad”.

A sostegno del discorso vengono pubblicate, oltre a partite passate dello Stato islamico di Roblox, foto di armi, munizioni o di bandiere che ricordano quelle dei terroristi. Sulla pagina si possono trovare anche dei rinvii a video di propaganda che riproducono battaglie e decapitazioni.

La documentazione è stata sottoposta all’Ufficio federale di polizia (Fedpol), che non si è espresso sulla piattaforma in particolare, ma sulla radicalizzazione dei giovani, ha confermato che il fenomeno si manifesta sempre più di frequente nelle chat online.

Sei minori fermati in Svizzera da inizio anno

Fandom, sollecitata da RTS, nel frattempo ha cancellato la pagina in questione, senza però rispondere alle domande sul suo contenuto. Uno dei giocatori di questa comunità è stato arrestato nel 2023 a Singapore, accusato di voler passare all’atto. In Australia, la polizia federale ha lanciato l’allerta lo scorso dicembre.

In Svizzera, dall’inizio dell’anno, sei minori sono statoi fermati per legami con il terrorismo. Tra i di loro il 15enne che ha rivendicato l’attacco con un coltello contro un ebreo ortodosso a Zurigo lo scorso 2 marzo. Veniva presentato come un modello dallo Stato islamico in due video di propaganda pubblicati su un sito, che nel frattempo è stato chiuso.

Minori spesso radicalizzati online

Il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) stima che la minaccia terroristica resta elevata in Svizzera e per quanto riguarda l’indottrinamento tramite i videogiochi, rileva che per quanto riguarda il terrorismo jihadista, i minori i molti casi si radicalizzano online e, a confronto con gli adulti, spesso molto rapidamente. Il fascino per la violenza gioca generalmente un ruolo più importante dell’ideologia, scrive il SIC.

Nel 2018, le autorità ticinesi hanno presentato una serie di strumenti per prevenire e lottare contro la radicalizzazione e l’estremismo violento. Esiste anche un sito nazionale che mette a disposizioni informazioni e risorse per combattere il fenomeno.

Le spiegazioni di Claude-Olivier Volluz al 19h30 (RTS 26.05.2024)

Il responsabile del progetto vodese contro la radicalizzazione, Serge Terribilini, conferma la tendenza alla strumentalizzazione dei videogiochi e rileva che il 40% dei casi di radicalizzazione segnalati nel cantone dal 2018 riguardano minorenni. Il contesto geopolitico gioca pure un ruolo importante: dopo l’attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre e la successiva offensiva contro Gaza, il numero di segnalazioni è raddoppiato.

L’articolo originale è stato pubblicato da RTS e tradotto dalla redazione di “dialogo”, un’offerta della SSR che propone contenuti da tutta la Svizzera tradotti in tutte le lingue nazionali e in inglese, oltre a uno spazio di dibattito, anche questo tradotto e moderato.

Nell’ambito dell’offerta “dialogo”, la SSR ha lanciato un grande sondaggio nazionale per scoprire come si sente la popolazione e cosa la preoccupa nella vita di tutti i giorni. La partecipazione al sondaggio è anonima e le risposte saranno trattate in modo confidenziale.

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SSR "dialogo"

Reportage su campi di detenzione curdi

SEIDISERA 24.05.2024, 18:29

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  • Stato islamico
  • Ufficio federale di polizia
  • Servizio delle attività informative della Confederazione
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