Approfondimento

Maschere LED tra benefici e rischi

Onnipresenti sui social media e sulle riviste, promettono di eliminare imperfezioni della pelle - Le spiegazioni di uno specialista

  • 26 marzo, 05:45
  • 26 marzo, 08:39
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Un dispositivo medico di qualità e sicuro costa diverse migliaia di franchi

  • Getty Images/Andrei Orlov
Di: Catherine Rüttimann (RTS)/sf 

Elogiate da dermatologi influencer in camice bianco sui social media, adottati da star come Julia Roberts e Victoria Beckham, le maschere LED sono di moda. Rigidi o flessibili, contengono LED che emettono luce blu, rossa, verde o gialla. La persona che li utilizza sceglie il colore in base all’effetto desiderato: combattere l’acne, attenuare i segni dell’invecchiamento, cancellare macchie o arrossamenti cutanei, attenuare le cicatrici o altri risultati promessi.

Dal punto di vista scientifico, rileva un approfondimento della RTS, la luce ha effettivamente effetti comprovati sull’organismo, ad esempio la luce blu degli schermi o la luce del sole. Il principio è quello di stimolare certi elementi cellulari attraverso una luce di una certa lunghezza d’onda. Una tecnica chiamata fotobiomodulazione.

Effetti provati in radio-oncologia

La fotobiomodulazione inizia a essere utilizzata in ambito ospedaliero, in radio-oncologia, per alleviare alcuni effetti collaterali legati ai trattamenti di radioterapia contro il cancro.

“La tecnica in quanto tale esiste da molto tempo”, spiega il dottor Ambroise Champion, oncologo all’Ospedale della Tour a Ginevra e specialista in radio-oncologia, che utilizza questo processo nella sua pratica.

“La fotobiomodulazione è stata documentata medicalmente per la prima volta e ha ricevuto un premio Nobel nel 1903”, sottolinea lo specialista. “La NASA l’ha riportata in auge negli anni ‘90, principalmente per aiutare gli astronauti nelle stazioni spaziali. Dalla recente padronanza della tecnologia LED, questa tecnica si è democratizzata fino a ottenere dispositivi accessibili al pubblico”, aggiunge l’oncologo.

Maschere LED: gadget attraenti (On en parle, RTS, 17.03.2025)

I rischi dei dispositivi a buon mercato

In teoria è possibile usare questa tecnologia per farne delle maschere, ma sono i prezzi a cui sono vendute che sorprendono Champion: “Oggi, un dispositivo medico di qualità e sicuro costa diverse migliaia di franchi. È probabile che alcuni parametri e la qualità siano scadenti per le maschere vendute a poche centinaia di franchi”.

Un dispositivo a buon mercato presenta quindi diversi rischi, messi in evidenza dall’oncologo. Da un lato, per avere un effetto è necessaria una certa energia nei fasci di luce, che l’apparecchio potrebbe non fornire. Dall’altro, le lunghezze d’onda della luce devono essere determinate al nanometro, altrimenti la maschera rischia di emettere ultravioletti, che causano tumori alla pelle. “Incoraggio chi sia interessato a comperare una di queste maschere a indirizzarsi verso dispositivi medici” conclude Champion.

I diversi colori delle luci

In medicina e odontoiatria, le luci rossa e infrarossa sono utilizzate per i loro effetti di rigenerazione della pelle e delle mucose. “Per il viso, usiamo principalmente la luce rossa, che è meno penetrante dell’infrarosso. La pelle del viso è sottile e non ha bisogno di un trattamento troppo profondo”, spiega Champion.

E la luce blu? “Dal punto di vista medico, non corrisponde alle raccomandazioni attuali. Tuttavia, le luci blu e verde sono spesso seguite da una terapia con luce rossa per il loro effetto antinfiammatorio, utile contro alcune forme di acne. Ma in questi casi specifici, si passerebbe piuttosto a un trattamento medico”.

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  • Antonio Bolzani
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