Approfondimento

Olio extravergine solo di nome

Il calo della produzione di olive e l’aumento del prezzo dell’olio stuzzica l’appetito dei truffatori e aumentano i sequestri di prodotti contraffatti

  • 18.08.2024, 15:36
  • 19.08.2024, 09:34
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Anche la criminalità organizzata è sempre più coinvolta nelle frodi alimentari

  • Keystone
Di: Francesca Argiroffo (RTS)/sf 

Circa 42 tonnellate di olio d’oliva, per un valore di quasi un milione di euro, sequestrato in Puglia nel mese di luglio. È il risultato di un’operazione dei Carabinieri che hanno smantellato una rete dedicata alla contraffazione del prezioso liquido, come ricorda un articolo di RTS.

Lo scorso dicembre le autorità spagnole e italiane, in un’operazione congiunta, avevano messo le mani su 260 tonnellate di olio contraffatto.

L’Unione Europea (UE) ha constatato un aumento dei casi di non conformità di alcuni lotti importati dagli Stati membri, anche se sottolinea che la crescita va messa nel contesto dell’aumento dei controlli effettuati.

L’approfondimento sull’olio d’oliva di Francesca Argiroffo (Tout un monde, RTS, 05.08.2024)

Diversi tipi di frode

Gli appelli alla vigilanza si moltiplicano. Il tipo di truffa più diffusa riguarda le false etichette, con bottiglie che portano la dicitura “extravergine”, ma la cui qualità è decisamente inferiore. Una dicitura sbagliata non è però per forza una frode, avverte un esperto, dato che l’olio può facilmente degradarsi nel tempo.

Ci sono però anche vere e proprie truffe. In Puglia l’olio d’oliva veniva rimpiazzato o mescolato con altre varietà vegetali. “Le frodi sono sempre più frequenti” avverte Chris Elliott, professore di sicurezza alimentare alla Queen’s University a Belfast. “Ci sono molti reclami su oli d’oliva teoricamente extravergini, mentre ci sono forti sospetti che sia olio d’oliva standard. Quello che capita sempre più spesso è che si spacci per olio d’oliva delle miscele con altri oli vegetali di minor valore, come quello di girasole o colza” spiega.

Sostanze aggiuntive per mascherare

Dato che questi oli sono trasparenti, viene aggiunta una dose di clorofilla o beta carotene per dare un colore verde o dei riflessi gialli. Ed è difficile riconoscere un prodotto adulterato solamente dal gusto. In generale, sono necessari costosi test di laboratorio per smascherare la truffa. I supermercati sono generalmente meglio attrezzati rispetto ai ristoranti per evitare queste frodi.

I prodotti adulterati, in linea di massima, non sono pericolosi per la salute, salvo nel caso in cui la miscela contenga olio d’arachidi, che è molto allergenico.

Calo della produzione e aumento delle frodi

La produzione di olive ha subito un forte calo negli ultimi anni in Europa. In Spagna è stata praticamente dimezzata dopo dei cattivi raccolti. Di conseguenza si importa di più dai Paesi del sud del Mediterraneo o dall’Argentina.

“Ci sono stati due anni critici per quanto riguarda la produzione mondiale, a causa di condizioni climatiche estreme, in particolare in Spagna, ma più in generale nel Mediterraneo” sottolinea Maurizio Servili, professore di scienze alimentari all’Università di Perugia. “C’è stata una netta riduzione della produzione, che si è tradotta in un forte aumento dei prezzi. Questa crescita ha chiaramente fatto crescere la tendenza alle frodi” rileva.

Crimine organizzato

Il prezzo l’anno scorso è passato da 4 o 5 euro al litro a 8 euro in media. Una crescita che ha stuzzicato l’appetito dei truffatori, ma anche del crimine organizzato, che ha colto l’interesse finanziario delle frodi sui prodotti alimentari di lusso.

“La truffa può essere fatta da individui o piccole imprese, ma sempre di più è opera del crimine organizzato” spiega Chris Elliott. In America centrale sono i cartelli della droga a essersi infiltrati in questo mercato, in Europa la mafia, nel sud-est asiatico le gang delle triadi, rileva il professore. Le somme in gioco sono enormi, si parla di miliardi di dollari ogni anno in frodi alimentari. Contraffare champagne o olio d’oliva può anche essere molto meno pericoloso rispetto al traffico di droga, dato che non si rischia di finire in prigione a vita.

Poca comunicazione

La responsabile dell’informazione di Foodwatch Francia, Ingrid Kragl, sottolinea invece il manco di informazione dei consumatori. “Anche quando le truffe vengono rilevate, non viene data nessuna informazione ai consumatori. In Francia non si vedono mai ritiri o richiami di prodotti fraudolenti immessi sul mercato” afferma.

Nel 2021, un’indagine condotta da un laboratorio italiano ha rilevato che un olio extravergine su due non rispettava la qualità segnalata sull’etichetta. Un problema che riguarda anche grandi marchi italiani venduti in tutto il mondo. Raramente i prodotti vengono ritirati dal mercato quando non mettono in pericolo la salute del consumatore.

Presenza di pesticidi

Alcune miscele di oli d’oliva prodotti al di fuori dell’Europa possono rivelarsi non conformi alle norme UE sui pesticidi. Kragl rileva che nei supermercati si trovano sempre più spesso prodotti realizzati con miscele di oli d’oliva provenienti da Paesi esterni all’UE. Recentemente ci sono state allerte per il superamento dei limiti di pesticidi autorizzati o la presenza di residui di pesticidi vietati negli oli d’oliva provenienti da Egitto, Tunisia e Turchia.

L’articolo originale è stato pubblicato da RTS e tradotto dalla redazione di “dialogo”, un’offerta della SSR che propone contenuti da tutta la Svizzera tradotti in tutte le lingue nazionali e in inglese, oltre a uno spazio di dibattito, anche questo tradotto e moderato.

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