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Politici nel mirino anche a livello comunale

Donne ed eletti di destra sono più esposti al rischio di minacce, insulti e aggressioni

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Un terzo degli eletti afferma di aver subito attacchi verbali nell'ultimo anno

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Di: imhm;stal (SRF)/sf

Una della particolarità della Svizzera è che passeggiando per le strade di Berna è possibile incrociare un consigliere federale, magari in coda per prendere un gelato in una calda giornata d’estate. Un quadro idilliaco, che nasconde però le minacce che prendono di mira gli eletti praticamente quotidianamente, come sottolinea un articolo di SRF.

Oggi chi decide di lanciarsi in politica deve avere le spalle larghe, e non solo a livello nazionale. Il Centro per la democrazia di Aarau (ZDA) ha analizzato la portata di minacce e aggressioni anche a livello comunale. Dopo aver intervistato circa mille membri dei legislativi, sono giunti alla conclusione che anche nelle città i politici devono affrontare una crescente ostilità.

L’analisi mostra che In linea di massima, i parlamentari sono soddisfatti del loro mandato, soprattutto se si percepiscono come influenti. “Tuttavia, oltre un terzo degli intervistati ha dichiarato di aver subito violenza verbale negli ultimi dodici mesi” spiega Stefan Kalberer, ricercatore del ZDA.

La frequenza delle aggressioni verbali è simile online come per la strada. Il 6,4% dichiara di aver subito danni alla proprietà, mentre il 3% degli attacchi fisici.

Più presi di mira donne e politici di destra

Secondo lo studio, le donne sono più spesso vittime di violenza verbale e danni alla proprietà, mentre i politici di destra sono più esposti al rischio di aggressioni fisiche.

Questi episodi di violenza influenzano il comportamento degli eletti. Molti partecipanti allo studio affermano di aver cambiato il modo in cui usano i social media e oltre un terzo ha riconosciuto un influenza sul proprio lavoro. Le esperienze negative hanno spinto alcuni a rinunciare al proprio mandato politico, in particolare tra le donne.

Conseguenze per la democrazia

Questo livello di ostilità nella politica locale preoccupa i ricercatori. “Se si considerano i Comuni come una scuola di democrazia, questa è un a brutta notizia” sottolinea Daniel Kübler, membro della direzione dell’istituto di ricerca, secondo il quale la piccola scala della politica comunale è ideale per superare i pregiudizi nei confronti degli avversari. Tuttavia, il terreno fertile per una cultura del dibattito pacifico e democratico, può trasformarsi nel suo opposto: un’arena per l’odio e lo scontro, non solo nello spazio virtuale, ma anche faccia a faccia.

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RG 12.30 del 02.09.2024 - Il servizio di Anna Maria Nunzi

RSI Info 02.09.2024, 12:46

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