Approfondimento

Tanti jet privati nei cieli svizzeri

La Svizzera è una delle principali destinazioni di questi aerei molto inquinanti, con le lussuose località di montagna che attirano una clientela molto ricca

  • Oggi, 05:48
  • 2 ore fa
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Jet privati all'aeroporto di Samedan in occasione del WEF

  • Keystone
Di: Simon Bradley, Pauline Turuban (SWI swissinfo.ch) 

In una limpida mattina di fine gennaio, una serie ininterrotta di jet privati scende nella stretta valle innevata verso l’aeroporto d’Engadina, il più alto d’Europa (1’850 metri), che serve le vicine località di St Moritz e Davos.

Il primo ad atterrare è un Gulfstream proveniente da Milano. L’autista di un furgone Mercedes nero accoglie con discrezione una coppia di passeggeri per poi portarli via in tutta fretta. Segue un altro jet, questa volta da Bruxelles, che il personale di terra parcheggia accanto a una mezza dozzina di altri aerei di lusso in attesa di partire.

Gennaio e febbraio sono mesi di grande attività per il piccolo aeroporto, che a volte deve gestire tra 30 e 100 voli privati al giorno. Negli ultimi anni ha accolto sempre più jet provenienti da Europa, Stati Uniti, Brasile e Medio Oriente. Pur essendo una struttura piuttosto semplice, nel 2023 ha registrato quasi 17’300 voli.

Lo scorso fine settimana è stato particolarmente intenso, perché St Moritz ha ospitato 25’000 visitatori e visitatrici per la 40° Coppa del mondo di polo sulla neve. L’evento, che ha visto la partecipazione di giocatori e giocatrici di polo professionisti provenienti da Argentina, Regno Unito e Spagna, è stato seguito da gente del luogo, VIP e “persone che arrivano in aereo o hanno una casa vacanza [qui e] amano il polo sulla neve”, spiega a SWI swissinfo.ch Katja Grauwiler, responsabile della comunicazione dell’incontro.

La Coppa del mondo si è tenuta pochi giorni dopo la riunione annuale del Forum economico mondiale (WEF) a Davos, i cui 3’000 partecipanti, tra leader mondiali, imprenditori e imprenditrici e altre persone influenti, in molti casi sono arrivati in Svizzera tramite voli privati. Atterrati negli aeroporti d’Engadina, di Zurigo e di Altenrhein, hanno poi raggiunto Davos in elicottero. La conferenza è uno dei momenti di maggiore attività per i jet: secondo Greenpeace, nel 2022, durante la settimana del WEF, i voli privati atterrati in Svizzera sono stati più di mille.

La Svizzera, però, è nota per il gran viavai di jet in ogni momento dell’anno. Un rapporto commissionato da Greenpeace ha rilevato che il Paese è responsabile di quasi il 5% delle emissioni da jet privati in tutta Europa, con un aumento del 63% delle partenze rispetto al 2021. Secondo uno studio condotto dal T3 Transportation Think Tank lo scorso anno, nel 2023 Ginevra ha ospitato oltre 40 voli privati al giorno, diventando il secondo aeroporto più utilizzato in Europa dopo Nizza. Anche gli aeroporti di Zurigo, Sion, Gstaad e St Moritz sono molto frequentati tutto l’anno.

Anche se usati solo dallo 0,003% della popolazione mondiale, i jet privati sono la forma di trasporto più inquinante in assoluto. Le modalità d’uso e l’impatto ambientale di questi velivoli stanno emergendo solo ora, grazie a una dettagliata ricerca indipendente.

Jet e voli privati in aumento

Negli ultimi 20 anni, secondo un rapporto del think tank Institute for Policy Studies (IPS) del 2023, il numero di jet privati nel mondo è passato dai circa 10’000 del 2000 a 23’100 a metà del 2022. Da allora, il settore dei voli di lusso ha continuato a crescere, con altri 8’100 jet che dovrebbero entrare in servizio entro il 2033.

I voli privati hanno registrato un’impennata nel periodo post-pandemia, soprattutto negli Stati Uniti e in Europa. Un recente studio pubblicato da Nature su un totale di 19 milioni di voli avvenuti tra il 2019 e il 2023 ha rilevato un preoccupante raddoppio delle emissioni di CO2. Secondo ricercatori e ricercatrici, nel 2023 i voli hanno prodotto 15,6 milioni di tonnellate di CO2 in emissioni dirette, pari a circa 3,6 tonnellate di CO2 per volo, rispetto ai 10,7 milioni di tonnellate del 2019.

A livello mondiale, come dimostrato dai dati della società di consulenza aeronautica WingX, nel 2024 i voli dei jet privati hanno raggiunto i 3,6 milioni, un aumento del 30% rispetto al 2019.

“L’aumento del numero di voli è costante e pare direttamente proporzionato all’incremento della ricchezza”, ha dichiarato a SWI swissinfo.ch Stefan Gössling, ricercatore dell’università svedese Linnaeus e coautore del recente studio su Nature.

Secondo le stime del settore, le persone che hanno viaggiato in jet nel 2018 sarebbero state circa 256’000, con un patrimonio medio di 128 milioni di dollari.

Gli Stati Uniti possiedono oltre due terzi (18’163) dei jet privati al mondo, molti più del Brasile (927) e del Canada (770). Malta detiene il record di jet registrati pro capite (46,5 ogni 100’000 abitanti), mentre la Svizzera è terza (3,76).

Al di fuori di Europa e Stati Uniti, alcune delle mete più popolari per i jet privati includono Brasile, Medio Oriente e Caraibi.

Viaggi brevi per svago

Lo studio pubblicato su Nature ha monitorato oltre 25’000 jet privati registrati e quasi 19 milioni di voli tra il 2019 e il 2023. L’analisi delle rotte seguite ha confermato che la maggior parte dei voli aveva puro scopo ricreativo. Inoltre, lo studio ha evidenziato l’impatto dei voli legati a eventi internazionali di alto profilo, tra cui la Coppa del Mondo di calcio in Qatar nel 2018 (1’846 voli) e il vertice delle Nazioni Unite sul clima COP28 negli Emirati Arabi (291).

È stato scoperto anche che la metà dei jet ha percorso meno di 500 km, e 900’000 sono stati utilizzati come taxi per tratte inferiori ai 50 km. Negli Stati Uniti, celebrità come Taylor Swift e Kylie Jenner sono state criticate per l’uso massiccio dei voli privati persino per viaggi brevissimi. Il T3 Transportation Think Tank ha individuato numerosi esempi di viaggi brevi anche in Svizzera, tra cui 152 da Sion a Ginevra (90 km) e 84 da Losanna a Ginevra (60 km).

“C’è un’unica ragione plausibile per questo fenomeno: i voli a vuoto”, spiega Frederic Rudolph, ricercatore presso il think tank tedesco. I voli a vuoto sono voli charter privati senza passeggeri, usati per riposizionarsi da un aeroporto all’altro. La conclusione dello studio di Nature è chiara: l’aviazione privata “sta contribuendo sempre di più al cambiamento climatico”.

I jet privati sono noti per essere molto inquinanti, tanto che, sebbene rappresentino solo il 4% del mercato dell’aviazione globale, producono circa 10 volte più gas serra pro capite. Secondo il T3 Transportation Think Tank, un tipico volo in jet privato genera 4,46 tonnellate di CO2, più delle emissioni generate da una persona residente in Svizzera in un anno (senza considerare le emissioni provocate all’estero).

Consapevoli del loro impatto ambientale, alcuni settori dell’industria dei jet hanno cercato di offrire alla propria clientela opzioni ecologiche come “carburanti verdi” sui voli o compensazioni di carbonio.

Modelli di business innovativi e più accessibili

I report più recenti non fanno che confermare il boom del settore, dopo che i blocchi imposti dal Covid hanno spinto i passeggeri più facoltosi a rivolgersi all’aviazione privata. La crescita della domanda è stata determinata da preoccupazioni in termini di salute e sicurezza, oltre che dal desiderio di privacy, flessibilità e servizi personalizzati.

A rendere i viaggi in jet privato più accessibili ci pensano anche nuovi modelli di business. Possedere e usare un aereo privato costa decine di milioni di franchi, per cui è possibile solo per persone molto facoltose. Oggi però è un servizio a disposizione di molti, grazie a società che offrono servizi di noleggio on-demand, programmi di affiliazione o piani di proprietà frazionata.

“Credo che quello dei jet privati sia ancora un servizio elitario, anche se da quel che ho sentito le tariffe di noleggio sono quasi sensate per alcune distanze”, osserva Gössling. Senza dimenticare le offerte a prezzo ridotto sui voli a vuoto.

Imposte più elevate e regolamenti

L’aviazione, e in particolare i jet privati, sembrano destinati a rimanere nel mirino degli attivisti per l’ambiente, che chiedono tassazione e regolamentazione più severe per disincentivarne l’uso e creare condizioni più eque. Chi critica la situazione cita il fatto che le compagnie aeree, a differenza degli automobilisti europei, non pagano nessuna imposta sul carburante. Anche i biglietti aerei sono per lo più esenti da IVA.

Il think tank IPS suggerisce una tassa del 10% sui jet privati di seconda mano e del 5% su quelli nuovi, il raddoppio della tassa sul carburante, una tassa sui viaggi brevi e un contributo al finanziamento delle infrastrutture aeroportuali.

Altri preferiscono forme di protesta di maggiore impatto. Durante il WEF 2025, quasi 30 attivisti e attiviste di Greenpeace hanno invaso l’aeroporto d’Engadina per “confiscare” simbolicamente i jet privati accanto alla pista di decollo e atterraggio, attaccando palle e catene gonfiabili ai velivoli parcheggiati per un photo op che evidenziasse il crescente uso di jet privati da parte degli ultraricchi.

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Incidente aereo, a bordo i membri di una famiglia

Il Quotidiano 07.02.2025, 19:00

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