Elezioni Grigioni 2022

La corsa al governo retico

Sette candidati per cinque posti - I partiti presentano tre uscenti e tre nuovi fra cui una sola donna

  • 15 aprile 2022, 22:05
  • 20 novembre, 18:31
11:20

Elezioni grigionesi, spazio agli uscenti

Il Quotidiano 15.04.2022, 21:00

  • gr.ch
Di: Daniele Papacella 

Dal 2005 il Consiglio di Stato grigionese viene eletto con un sistema maggioritario che esclude un doppio turno. Il quorum necessario è infatti molto basso, perché si calcola sommando tutti i voti validi per poi dividerli per il doppio dei seggi da assegnare, quindi per dieci. Questo ha un effetto particolare: è infatti possibile che più di cinque candidati raggiungano la maggioranza richiesta. Chi è in fondo alla lista risulta però sovrannumerario ed esce quindi sconfitto.

Per questo i partiti concentrano le loro forze su poche candidature. Nel 2022 sono solo sei e solo uno (o una) rimarrà fuori dal gioco.

10:57

I tre volti nuovi in corsa per il Consiglio di Stato grigionese

Il Quotidiano 08.04.2022, 21:00

Non essendoci un deposito ufficiale delle liste alla corsa possono però prendere parte tutti i cittadini. Chiunque in qualsiasi momento è libero di annunciarsi candidato. È ciò che, il 7 aprile, ha fatto Hans Vetsch di Grüsch rendendo noto di presentarsi quale alternativa indipendente.

Qui punto per punto la situazione di partenza riguardante i partiti maggiori:

03:17

RG 12.30 del 22.04.22: il servizio di Roberto Scolla sull'elezione del Consiglio di Stato grigionese

RSI Info 22.04.2022, 18:09

  • Keystone

La maggioranza del Centro

Attualmente la costellazione partitica nel governo grigionese è anomala: ben tre dei cinque membri del Consiglio di Stato fanno parte dell’Alleanza del Centro, mentre gli altri due seggi sono occupati rispettivamente da un socialista e da un liberale. In nessun altro cantone si riscontra una maggioranza assoluta per un solo partito.

Ma, al momento delle elezioni di quattro anni fa, le cose erano diverse: due erano i popolari democratici, Mario Cavigelli e Marcus Caduff, seguivano il borghese democratico Jon Domenic Parolini, il liberale Christian Rathgeb e il socialista Peter Peyer.

È la fusione dei due partiti del centro destra che ha portato ai nuovi equilibri politici: dal giugno del 2021 i borghesi democratici del PBD e popolari del PDC sono diventati l’Alleanza del Centro. Equilibri che il primo partito vuole mantenere, presentando l’unica donna in corsa, la sindaca di Ilanz Carmelia Maissen, e i due uscenti Caduff e Parolini. Con il bonus degli uscenti e quello dell’unica candidatura femminile, le probabilità di mantenere la maggioranza assoluta sono intatte.

Il ricambio radicale

Meno confortevole la situazione dei liberali radicali. Insieme al centrista Mario Cavigelli, anche il rappresentante PLR Christian Rathgeb ha raggiunto il termine del mandato, limitato a due rielezioni. Il partito deve quindi posizionare un volto nuovo. In un congresso straordinario, tenutosi a Cazis nell’autunno scorso, il partito ha scelto il suo uomo da una rosa di quattro candidati. Fra questi c’erano la capogruppo in Gran Consiglio Vera Stiffler, il presidente della Commissione parlamentare di strategia e politica statale Maurizio Michael, unico grigionitaliano in corsa, e il sindaco di Coira Urs Marti. Eppure, l’ha spuntata l’unico candidato senza consolidata esperienza politica: Martin Bühler, noto ben oltre i confini cantonali nella sua funzione di capo dello Stato maggiore di Crisi.

La base del partito si è presa il rischio di scendere in campo con un candidato con una carriera anomala rispetto alla tradizione che privilegia le persone che si sono distinte nel lavoro parlamentare. Per riuscire a conservare il seggio, il PLR conta sulla tradizionale “intesa borghese” che gode anche del sostegno delle organizzazioni economiche cantonali, ma determinante sarà il comportamento dell’elettorato indipendente e quello degli altri partiti.

Continuità socialista

I Grigioni sono un cantone con una solida maggioranza di centro-destra, dopo decenni di opposizione, i socialisti erano riusciti ad entrare in governo con Claudio Lardi nel 1998. Da allora un seggio è assicurato, difeso regolarmente con un risultato sufficiente, ma non brillante. A confortare il PS c’è il fatto che non deve presentare un volto nuovo: da quattro anni Peter Peyer è direttore del Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità e nella pandemia ha avuto una presenza costante nei media, ma anche sul territorio. Come per tutti gli uscenti, la sua elezione è praticamente sicura, ma – come per tutti i socialisti che l’hanno preceduto in carica – il risultato dipende dal consenso che saprà raccogliere nell’elettorato non progressista.

La rincorsa UDC

La posizione dell’UDC non è invidiabile: da un canto è il partito più votato e dall’altra parte non ha un suo rappresentante in governo dal 2007, cioè dall’elezione di Eveline Widmer-Schlumpf in Consiglio federale. Prima il partito aveva due suoi esponenti in governo, ma con la frattura dell’ala moderata e la nascita del PBD, è rimasto senza. Per più volte ha provato a rientrare, prima con l’allora capo dell’Ufficio cantonale per la migrazione Heinz Brand (poi passato per due legislature alla politica federale) e quattro anni fa con il capo della polizia cantonale Walther Schlegel. Per due volte la sconfitta è stata cocente. Adesso però i tempi sono cambiati e anche la strategia. Questa volta il candidato è un politico purosangue: Roman Hug è sindaco di Trimmis, gran consigliere, presidente del partito cantonale e imprenditore. Il candidato è quindi ancorato nella regione più popolosa del cantone e raccoglie simpatie anche oltre i limiti del partito. Secondo gli osservatori, dovrà giocarsi l’elezione con il candidato PLR.

Il settimo candidato

01:57

Settimo candidato nei Grigioni

Il Quotidiano 11.04.2022, 21:00

Alla corsa prende parte anche un'indipendente. Si tratta dell'architetto Hans Vetsch che si è lanciato a poche settimane dalle elezioni. Ha rotto gli indugi motivato, in particolare, da una lettera dell'ex consigliere di Stato socialista Claudio Lardi. Il testo, reso noto dallo stesso Hans Vetsch sulla sua pagina Facebook, sconsigliava vivamente al 72enne della Prettigovia di fare il passo, elencando i vari motivi per i quali, secondo l'ultimo rappresentante del Grigionitaliano in Governo, non avrebbe alcuna chance d'elezione.

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