Il maggiore rischio per il settore finanziario svizzero è rappresentato attualmente da un'eventuale evoluzione negativa del mercato immobiliare e ipotecario. Lo ha annunciato giovedì la FINMA tramite un rapporto.
L'autorità di vigilanza sui mercati finanziari ha identificato sei rischi principali: oltre allo scoppio di una bolla immobiliare vengono menzionati il perdurare dei bassi tassi d'interesse, le perdite su crediti erogati alle imprese e su obbligazioni societarie all'estero, gli attacchi cibernetici, il riciclaggio di denaro e l'inasprimento del regime di accesso ai mercati transfrontalieri. Il rischio costituito dalla dismissione disordinata del tasso di riferimento Libor, che l'anno scorso figurava fra i potenziali maggiori problemi, è stato declassato in ragione dei progressi compiuti dalle banche.
A creare grattacapi è soprattutto il settore del mattone. "Il comparto degli immobili residenziali a reddito evidenzia tendenze al surriscaldamento", sottolineano i funzionari federali. Sul mercato delle abitazioni di proprietà la crescita dei prezzi ha acquisito ulteriore slancio e i prezzi degli immobili presentano ormai uno scollamento sempre maggiore rispetto all'evoluzione dei redditi e dei prezzi al consumo. Il settore costituisce da anni una priorità dell'attività di vigilanza e la FINMA promette che gli strumenti di analisi - come per esempio gli stress test - verranno ulteriormente sviluppati.