Morfologia e clima da sempre hanno fatto della Svizzera il paese ideale per lo sfruttamento del potenziale energetico dell’acqua. Tra centrali idroelettriche lungo i fiumi e quelle che sfruttano l’acqua di laghetti artificiali, sono 682 gli impianti idroelettrici (microcentrali escluse) ed assicurano attualmente il 60% della produzione indigena d’elettricità. Questo settore è però chiamato a fare di più: la strategia energetica 2050 della Confederazione prevede di aumentare la produzione idroelettrica complessivamente di 4 terawattora all’anno. Un certo margine di miglioramento sarà possibile investendo nel rinnovo degli impianti più datati ma la Confederazione punta anche sulla costruzione di nuovi sbarramenti e sull’innalzamento di alcune dighe già esistenti.
I bacini di accumulo saranno infatti sempre più importanti anche in futuro poiché possono venir utilizzati come delle batterie: sono delle riserve di energia da utilizzare quando in inverno c’è maggior richiesta di corrente e meno apporto da altre fonti rinnovabili.
15 strutture di valenza nazionale, uno anche in Ticino
A fine 2021, la Consigliera federale Simonetta Sommaruga ha riunito attorno ad un tavolo Cantoni, aziende elettriche e maggiori associazioni per la tutela dell’ambiente per individuare i progetti i più promettenti in ambito idroelettrico con un impatto ambientale giudicato sopportabile. Quindici sono gli impianti selezionati e l’unico in Ticino è la diga del Sambuco, in Val Lavizzara. Costruita negli anni cinquanta, con i suoi 130 metri d’altezza e 363 di larghezza, questa diga, secondo quanto affermato a Tempi Moderni - il magazine di approfondimento economico della RSI - dal direttore dell’Azienda Elettrica Ticinese Roberto Pronini, potrebbe venir alzata di una quindicina di metri permettendo di aumentare del 25% il volume d’accumulo del bacino. Sarebbe come disporre dell’equivalente di una seconda diga della Verzasca.
La diga del Sambuco, in Val Lavizzara
Tra cambiamenti climatici e nuove opportunità
Secondo Christian Dupraz, responsabile delle forze idriche all’Ufficio federale dell’energia, delle opportunità si stanno creando anche con i cambiamenti climatici poiché diventa possibile andare a captare l’acqua più in alto o costruire bacini artificiali in zone lasciate libere dal ritiro dei ghiacciai.
Un esempio è quello del Trift, nella regione del passo del Grimsel, nel Canton Berna. Qui l’azienda elettrica KWO vorrebbe costruire una nuova diga di 177 metri d’altezza per ritenere le acque di scioglimento del ghiacciaio del Trift. Si potrebbe in questo modo fornire corrente per 30 mila economie domestiche. Tempi Moderni è andata a visitare questa regione dal grande potenziale.
Il ghiacciaio del Trift, nel Canton Berna
Questo e altri temi sono stati affrontati dalla trasmissione Tempi Moderni (#rsitempimoderni) il magazine economico della RSI in onda ogni domenica alle 21:55 si RSI LA1. La trasmissione è disponibile anche online:
"Batterie sulle montagne"
Tempi moderni 11.09.2022, 22:00