Credit Suisse ha chiuso il 2019 con un utile di 3,42 miliardi di franchi. Ciò corrisponde ad un aumento del 69% in un anno, e questo malgrado un quarto trimestre inferiore alle attese. Si tratta dell'ultimo bilancio sotto la guida del direttore generale Tidjane Thiam, che lascerà la sua funzione venerdì, travolto dallo scandalo dei pedinamenti. La seconda banca elvetica sarà guidata da Thomas Gottstein, attuale numero uno della divisione svizzera.
"Sono fiero di quanto fatto da Credit Suisse durante il mio mandato. Abbiamo rimesso l'istituto sulla strada giusta e questi risultati dimostrano che possiamo essere redditizi a lungo termine. Sosterrò con entusiasmo i miei colleghi mentre continueranno a far crescere l'azienda", ha dichiarato Thiam, che aveva assunto la sua carica nel luglio del 2015. Il franco-ivoriano aveva allora deciso un riorientamento delle attività verso la gestione patrimoniale a scapito dell'investment banking.
Il gruppo, che sostiene di aver iniziato bene l'anno, pur restando cauto, punta a un incremento dei ricavi nella gestione patrimoniale e a un aumento della redditività.
Le considerazioni di Thiam
"Questi risultati sono senza dubbio la conseguenza della nostra strategia. Abbiamo deciso di concentrarci sulla gestione patrimoniale e abbiamo ridotto di molto l’investment banking. L’anno scorso ci sono stati anche mercati difficili e se avessimo mantenuto l’investment banking ai livelli del passato, non avremmo avuto questo utile….In quanto presidente della direzione affermo che si giudica un CEO dopo la sua partenza. Il mio lavoro non era di risultare indispensabile, ma di costruire qualcosa che potesse durare anche dopo la mia partenza. Sono molto contento che tutti gli indicatori, riguardanti il primo trimestre, siano positivi e sono sicuro che Thomas Gottstein potrà presentare risultati eccellenti e io ne sarò fiero".
ats/mrj