Il pubblico ministero giapponese ha formalizzato l'incriminazione per Carlos Ghosn, ex-presidente del gruppo Nissan-Renault-Mitsubishi Motors, detenuto in un centro penitenziario a nord di Tokyo dal 19 novembre. L'ex tycoon 64enne è accusato di aver violato i regolamenti finanziari in tema di compensi e di altri illeciti finanziari per un periodo di almeno 5 anni, fino al 2014.
Pochi giorni dopo il suo arresto era stato rimosso dalla presidenza del gruppo automobilistico franco-nipponico. Ghosn, che ha sempre negato malversazioni volontarie, è accusato per aver omesso di dichiarare alle autorità fiscali nipponiche circa 5 miliardi di yen (una 40 di milioni di franchi) di introiti. Il suo braccio destro Greg Kelly è pure stato incolpato di reati finanziari.
Il costruttore giapponese Nissan è pure perseguito come “entità morale” in quanto, stando a fonti di stampa locali, il procuratore avrebbe ravvisato una responsabilità oggettiva dell’azienda avendo lei stessa trasmesso i rapporti di Ghosn alle autorità. Alcuni media nipponici rilevano che la Procura sarebbe intenzionata a spulciare anche il periodo 2015-2018 dei rendiconti dell’ex numero uno del gruppo Nissan-Renault-Mitsubishi Motors che potrebbe portare a una nuova procedura di carcere preventivo oltre all'ttuale prolungata di altri 22 giorni.
ATS/AFP/Swing