Arriva un altro avvertimento dall'industria automobilistica del Regno Unito sui rischi di una Brexit senza accordo chiaro con l'UE. Stavolta a lanciarlo, giusto in faccia alla premier Theresa May, è Ralph Speth, amministratore delegato tedesco di Jaguar-Land Rover, una storica accoppiata di marchi britannici adesso proprietà del colosso indiano Tata, ma radicati in Inghilterra con impianti che danno lavoro a 40'000 persone (260'000, contando l'indotto).
Intervenendo a una conferenza a Birmingham prima della stessa premier, Speth ha affermato che nel caso di un taglio netto con Bruxelles e del ripristino di barriere doganali, l'azienda rischierebbe di perdere nell'immediato 60 milioni di sterline al giorno (76 milioni di franchi) fino a un totale di 12 miliardi. E i posti di lavoro in pericolo sarebbero “decine di migliaia”.
Non solo: il dirigente ha ammonito che in mancanza di accordi commerciali sostenibili e di regole certe contro i dazi nessun produttore sarebbe più sicuro di “poter costruire automobili” in Gran Bretagna.