L’inflazione continua ad aumentare: in marzo è cresciuta del 7,5% dopo che a febbraio era incrementata del 5,9%, ha affermato la presidentessa della Banca centrale europea (BCE) Christine Lagarde.
La principale causa: i costi dell’energia
Un aumento dei prezzi riconducibile principalmente alla guerra in Ucraina. "I costi dell’energia sono esplosi dopo l’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina, ora sono il 45% più elevati rispetto a un anno fa" spiega la presidentessa della BCE. Si prevede che nel corto termine i costi dell’energia continueranno a restare alti e caleranno leggermente soltanto in un secondo momento.
Aumento dei costi di produzione e di trasporto
Oltre al prezzo dell’energia, cresce anche il prezzo del cibo. Un aumento che si riconduce al costo più elevato di produzione e di trasporto. Allo stesso tempo anche il prezzo dei fertilizzanti è aumentato a causa della guerra.
In molti si aspettavano un giro di vite sui tassi di interessi, attualmente tra il -0.5% e il 0%, ma così non è stato. Il rialzo dei tassi potrebbe portare ad un peggioramento della situazione. L’obbiettivo ora, continua Lagarde, è di stabilizzare l’inflazione al 2% sul medio termine e, se necessario, la BCE rimane pronta a rialzare i tassi di interesse quando lo riterrà più opportuno.
"La guerra sta colpendo severamente l’economia della zona euro, facendo crescere l’incertezza" sottolinea Lagarde, precisando inoltre che l’impatto della guerra sull’economia dipenderà dall’evoluzione del conflitto, in particolare dall’applicazione di ulteriori sanzioni e da ulteriori misure.