"È il più grande rilascio di riserve petrolifere nella storia", una mossa "senza precedenti": così Joe Biden, che per combattere il caro benzina accelerato dall'invasione russa dell'Ucraina e dalla decisione di rinunciare all'oro nero russo, ha annunciato oggi (giovedì) che libererà un milione di barili al giorno per sei mesi dalle scorte nazionali degli Stati Uniti. Centottanta in tutto, quindi, dei 568 milioni conservati attualmente.
In questo modo si "allevieranno le sofferenze degli americani" che "pagano le scelte di un dittatore". L'inquilino della Casa Bianca era già ricorso alle riserve strategiche, rilasciando 50 milioni di barili in novembre ed altri 30 a inizio marzo, ma con scarsi effetti. Ora fa una mossa audace nel tentativo di calmierare la corsa dei prezzi al consumo, che in marzo hanno continuato a crescere. L'incremento è del 6,4% annuo (0,6% mensile) e la benzina resta oltre i 4 dollari al gallone (3,78 litri). Ora ci si attende che cali di 10-35 centesimi.
Per Biden l'inflazione è il maggiore problema di politica interna perché rischia di mettere in pericolo le elezioni di metà mandato a novembre, alle quali i democratici già si affacciano in difficoltà. Tutti i sondaggi indicano nel caro-vita la maggiore preoccupazione degli americani.
Il presidente ha criticato anche le grandi compagnie petrolifere statunitensi, che nel 2021 hanno realizzato "80 miliardi di dollari di profitti" e ora stanno sfruttando l'incremento dei prezzi alla pompa senza aumentare i quantitativi. E anche l'OPEC, l'organizzazione dei Paesi esportatori di greggio, si è accordata solo per un modesto rialzo di 432'000 barili giornalieri.
Notiziario 22.30 del 31.03.2022 Biden e petrolio
RSI Info 01.04.2022, 00:57
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