Economia e Finanza

L'Argentina teme un'altra crisi

Il peso si è svalutato del 9%. La banca centrale ha risposto aumentando i tassi d'interesse al 40%

  • 6 maggio 2018, 00:33
  • 8 giugno 2023, 19:25

L'economia argentina

Telegiornale 05.05.2018, 22:00

L'economia argentina ha vissuto un'ultima settimana complicata: la moneta locale, il peso, si è svalutata del 9% rispetto al dollaro obbligando la Banca centrale ad aumentare dal 27 al 40% i tassi d’interessi. Il paese sudamericano si è lasciato alle spalle l'autarchia dei precedenti Governi ma la crescita promessa dal presidente Mauricio Macri in carica dal 2015 va a rilento. I timori di una nuova crisi sono cresciuti, proprio in questi giorni in cui il consigliere federale alla testa del Dipartimento dell'economia Johann Schneider-Ammann è in Sudamerica accompagnato da una folta delegazione di rappresentanti di governi cantonali, di esponenti dell'economia e della scienza. Una visita che lo ha portato nei quattro Stati del Mercosur (Brasile, Paraguay, Uruguay e Argentina) per convincerli dei vantaggi che avrebbe un accordo di libero scambio con i Paesi membri dell'Associazione europea di libero scambio di cui fanno parte Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein.

L'Argentina non è ancora sul bordo del precipizio, ma i segnali sono preoccupanti, perché quando la moneta statunitense guadagna terreno vuol dire che traballa la fiducia degli investitori. L'istituto di emissione è intervenuto nella speranza di calmare, almeno per un po', le acque. "Speriamo che questo aumento non duri a lungo, questo lo valuterà la Banca centrale, ma sarebbe stato peggio non aver dato ai mercati i segnali necessari, considerando la situazione" spiega alla RSI il ministro del Tesoro Nicolás Dujovne.

Le autorità cercano di calmare le acque. Il rischio è che torni una situazione di psicosi collettiva. Non è ancora il caso, ma la popolazione è preoccupata poiché, come conferma l'analista Dante Sica, teme che per frenare l'indebolimento del peso si perda di vista la lotta all'inflazione. Ancora oggi è attorno al 20% e ogni giorno erode il potere d'acquisto dei consumatori-elettori, sempre più scontenti anche a causa della politica di austerità adottata dalla compagine di Mauricio Macri. La spesa pubblica si è ridotta fortemente e, intanto, gli effetti degli investimenti esteri si fanno sentire limitatamente. Di conseguenza l’economia reale non decolla. L'unico settore a essere in crescita è quello delle esportazioni agricole.

Diem/TG

RG 18.30 del 05.05.18: la corrispondenza di Emiliano Guanella

RSI Mondo 05.05.2018, 22:27

Per saperne di più sulla visita in Sud America di Johann Schneider-Ammann

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