Economia e Finanza

Northvolt ha fallito la sfida alle batterie asiatiche

Il produttore svedese che doveva fare concorrenza ai cinesi ha dichiarato fallimento

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Chiude la fabbrica di batterie elettriche svedese

Telegiornale 13.03.2025, 12:30

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Di: AFP/pon 

Il rallentamento del mercato delle auto elettriche in Europa ha fatto una vittima illustre, ma dietro il fallimento del produttore svedese Northvolt annunciato mercoledì si nasconde anche il tentativo andato a vuoto di vincere la concorrenza dell’Asia, dominante nel settore delle batterie per questo tipo di veicoli, con colossi come le cinesi CATL e BYD e la coreana LG.

Northvolt, che già in novembre si era riparata sotto l’ombrello del cosiddetto “capitolo 11” negli Stati Uniti, non è riuscita nel frattempo a radunare i capitali necessari per proseguire la sua attività. “In questi 4 mesi abbiamo fatto sforzi considerevoli per la ristrutturazione finanziaria dell’impresa, in particolare sollecitando potenziali investitori per garantire un avvenire stabile” ha dichiarato il presidente ad interim del consiglio di amministrazione Tom Johnstone, ma il fallimento “è la sola soluzione realistica” rimasta. Un amministratore giudiziario si occuperà della vendita degli attivi per ripagare nel limite del possibile i creditori, anche se rimane la tenue speranza di mantenere la produzione per un tempo sufficiente a trovare un acquirente in extremis. Sono 5’000 i posti di lavoro toccati.

I due principali azionisti di Northvolt sono Volkswagen e la banca statunitense Goldman Sachs, ma anche altri produttori di automobili e fondi di investimento avevano creduto nel progetto, scontratosi però negli ultimi mesi con l’evoluzione del mercato, la situazione debitoria (quasi 6 miliardi di dollari), l’instabilità geopolitica e le perturbazioni della catena di approvvigionamento. Già in settembre un quarto degli effettivi era stato licenziato e la produzione era stata concentrata nello stabilimento di Skelleftea. Piani di espansione in Canada, in Germania e a Göteborg in partenariato con Volvo erano stati congelati. Lo Stato svedese aveva escluso di intervenire per il salvataggio della società fondata nel 2016.

L’Europa rappresenta il 3% della produzione mondiale di cellule per batterie di auto elettriche e puntava, anche con Northvolt, a raggiungere una quota del 25% entro la fine del decennio. La Cina controlla attualmente tre quarti del mercato. I costi di produzione sono un ostacolo rilevante: nel Vecchio continente sono superiori del 50% e la fine di Northvolt non è l’unico segnale negativo: delle decine di progetti di nuove fabbriche in Europa, diversi sono stati cancellati o sospesi nell’ultimo anno.

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