Economia e Finanza

PIL in calo ma meno del temuto

L'economia svizzera ha patito la pandemia, ma la flessione è stata inferiore del previsto: il prodotto interno lordo è calato del 2,4%

  • 26 agosto 2021, 14:30
  • 20 novembre, 19:48
01:31

RG 12.30 del 26.08.2021 Il servizio di Marzio Minoli

RSI Info 26.08.2021, 13:39

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Di: ATS/RG/Swing 

La Svizzera nel 2020 ha subito una contrazione economica a causa della pandemia, ma a conti fatti il calo è stato un po' meno forte di quanto stimato: il prodotto interno lordo (PIL) è diminuito del 2,4% rispetto all'anno prima, stando ai dati comunicati giovedì, dall'Ufficio federale di statistica (UST). La stima che finora faceva stato, quella della Segreteria di Stato dell'economia (SECO), che parlava di un calo del 2,6%. In precedenza si era parlato di flessioni ben maggiori a causa del lockdown nazionale e del rallentamento internazionale.

La marcata flessione è stata la conseguenza della pandemia di Covid-19, che ha colpito duramente alcuni settori dell'economia elvetica. È venuto in particolare a mancare il ruolo di sostegno normalmente svolto dai consumi delle economie domestiche: la spesa in questo campo si è infatti contratta del 3,7%, un dato mai registrato dopo la Seconda guerra mondiale. Anche gli investimenti sono diminuiti in modo marcato: -1,8%.

In base alle tabelle dell'UST il PIL 2020 si è attestato a 706 miliardi di franchi, contro i 727 miliardi del 2019. I principali componenti sono rappresentati dalle attività manifatturiere (128 miliardi, -3%), dal commercio e riparazione di veicoli (104, +2,1%), dall'amministrazione pubblica (73, +2,3%), nonché dalla sanità e assistenza sociale (55, -0,7%).

Sempre a livello di singoli comparti spiccano gli arretramenti dei servizi di alloggio e ristorazione (-42%) nonché quelli artistici e di intrattenimento (-26%). Un sostegno al PIL è stato invece fornito dall'industria chimico-farmaceutica (+5%), dal commercio (+2%) e dai servizi finanziari (+6%).

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