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È tutto pronto per l’insediamento di Trump

La cerimonia (che sarà indoor) si terrà domani al Campidoglio - Tra i presenti i CEO delle big tech della Silicon Valley

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04:15

SEIDISERA del 19.01.2025: La corrispondenza di Andrea Vosti sui preparativi per la cerimonia di insediamento di Donald Trump

RSI Info 19.01.2025, 18:00

  • Keystone
Di: SEIDISERA/Pa.St. 

A Washington è ormai tutto pronto per la cerimonia di insediamento di Donald Trump quale 47esimo presidente degli Stati Uniti. Una cerimonia che per la prima volta dal 1985 (quando a prestare giuramento per il suo secondo mandato fu Ronald Reagan) si terrà, domani (lunedì), all’interno del Campidoglio e non sulla scalinata esterna, affacciata sulla spianata del National Mall.

Un cambio di scenografia dettato non da motivi di sicurezza, bensì dalle previsioni meteorologiche: il Midwest americano e buona parte della Costa Est sono infatti stati raggiunti da un fronte artico, che ha fatto precipitare le temperature fino a -15 gradi. Condizioni estreme e pericolose “per le decine di migliaia di forze dell’ordine, soccorritori, cani da guardia e cavalli, e centinaia di migliaia di sostenitori” ha spiegato venerdì Trump, annunciando il cambio di programma.

La lista degli invitati

Tra gli invitati alla cerimonia si contano capi di Stato e personalità della politica. “La lista di chi ci sarà e di chi non ci sarà è il riflesso della nuova epoca americana che ci apprestiamo a vivere con la seconda presidenza Trump” afferma il corrispondente RSI a Washington, Andrea Vosti. Per quanto riguarda i politici, “si tratta di una passerella di esponenti di partiti e movimenti della destra liberista e della estrema destra globale, tra rappresentanti istituzionali come Giorgia Meloni o come il presidente argentino Javier Milei, fino al leader populista anti-UE britannico Nigel Farage”.

Nessun invito è stato per contro esteso ai rappresentanti davvero istituzionali, come la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Non ci sarà, pur essendo stato invitato, il leader cinese Xi Jinping, che sarà però rappresentato dal suo vice Han Zheng. Mentre il grande boicotto è quello dell’ex first lady Michelle Obama, che ha deciso di snobbare la cerimonia. “Un plateale gesto di protesta per segnare il suo disprezzo politico ma anche personale nei confronti di Donald Trump” dice ancora Vosti.

La Silicon Valley... a Washington per la cerimonia

Poi ci sono le big tech californiane, che storicamente sono vicine all’area progressista ma che questa volta hanno letteralmente fatto la fila per esserci, contribuendo con milioni di dollari alla cerimonia. È questa la più clamorosa differenza rispetto a otto anni fa, come sottolinea il corrispondente: “Nel 2016 tutti cercavano di evitare l’ousider Donald Trump. Oggi fanno tutti la fila per ingraziarsi il futuro presidente. Il ricordo del 6 gennaio, dell’assalto al Congresso, della messa al bando di Trump dai social media, sembra appartenere a un’altra epoca”.

Domani al fianco di Elon Musk ci saranno dunque tutti i CEO delle big della Silicon Valley, da Apple a Google, passando per Meta e Microsoft. “La crème di quella nuova oligarchia paventata da Joe BIden nel suo discorso di addio”. E Vosti conclude: “Domani l’America assisterà a qualcosa di più di una inaugurazione: una sorta di incoronazione che suggella la svolta a destra politica e culturale dell’America trumpiana”.

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Trump e Washington, il rapporto è cambiato?

Telegiornale 19.01.2025, 20:00

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