“Volete accettare o rifiutare le ultime proposte delle istituzioni?”. Questa la domanda con la quale saranno confrontati i cittadini greci domenica 5 luglio, quando saranno chiamati a esprimersi sulle politiche di austerità imposte dall’estero. Lo ha dichiarato alla RSI il ministro della funzione pubblica greca Yorgos Katrougalos.
Interrogato sul perché indire un referendum su una questione così tecnica, Katrougalos ha inoltre precisato: “Non è una questione tecnica ma di principi democratici, è l’essenza della democrazia. Il fondo della questione è infatti se vogliamo accettare austerità e recessione per altri cinque anni o se vogliamo una via d’uscita. È stata anche la nostra reazione alla proposta finale dei nostri creditori che durante i negoziati hanno giocato sul tempo e sulla mancanza di liquidità usandoli come armi. Speravano che arrivando all’ultimo momento avremmo accettato le loro proposte finali”.
Ma perché avete aspettato così tanto? “Non è stata una manovra da parte nostra: fino all’ultima riunione volevamo raggiungere un accordo. Abbiamo fatto molte proposte, anche dolorose per noi. Solo quando la controparte ha cambiato le regole del gioco abbiamo dovuto reagire”.
RG 18.30 del 29.06.2015 L'intervista di Luca Fasani al ministro Yorgos Katrougalos
RSI Info 29.06.2015, 19:40
RG/Red. MM