“Ti impegni come me a partire il 31 ottobre, qualunque cosa succeda?”. Destinatario: Jeremy Hunt, mittente: Boris Johnson. Il vulcanico ex sindaco di Londra ha sfidato martedì, con una lettera pubblicata su Twitter, il suo avversario per la corsa “Tory” a Downing Street ad impegnarsi tanto quanto lui nel rispettare il termine previsto, con o senza accordo con Bruxelles.
"Se non lo fai, gli elettori meritano di sapere quale altra scadenza stabilirai" ha pure aggiunto Johnson, dato per favorito alla successione di May rispetto al rivale Hunt, attuale ministro degli esteri, al quale Johnson ha anche chiesto di impegnarsi a non organizzare un secondo referendum.
La risposta non si è fatta attendere, ovviamente sempre via Twitter: “Ciao Boris, è bello parlarci, ma non c’è bisogno della posta, perché non vieni a Sky questa sera, così ti darò delle risposte franche e complete”. La frecciatina di Hunt fa riferimento al rifiuto di Johnson di partecipare a un dibattito televisivo martedì sera.
Il destino dei due candidati conservatori alla poltrona lasciata vuota da Theresa May è nelle mani dei 160’000 membri del Partito conservatore, che avranno tempo fino al 22 luglio per scegliere tra i due nomi.