Migliaia di manifestanti si sono radunati sabato davanti alle concessionarie di Tesla negli Stati Uniti e in diversi Paesi europei, nell’ambito di una giornata mondiale di opposizione a Elon Musk, il capo dell’azienda automobilistica e stretto consigliere di Donald Trump. A New York, tra le 500 e le 1’000 persone hanno chiesto le dimissioni di Musk, ora a capo del Dipartimento per l’efficienza del governo, incaricato di scovare le frodi e tagliare le spese superflue nel bilancio federale.
Gli ambientalisti di Planet Over Profit si sono uniti ai manifestanti, sostenendo che “fermare Musk salverà vite e proteggerà la nostra democrazia”. Secondo molti manifestanti, che ritengono che Musk debba dimettersi dal suo ruolo nell’amministrazione, il miliardario sta “riducendo il numero di dipendenti federali per il proprio guadagno, piuttosto che per il bene degli americani”.
La manifestazione di New York, circondata da un’ampia presenza di polizia, si è svolta pacificamente, così come quella di Washington, dove circa 150 persone si sono riunite in un’atmosfera festosa. I cartelli nella capitale statunitense recitavano “Licenziate Musk, chiudete il DOGE”. Tesla non ha risposto alle richieste di commento.
Negli ultimi mesi, gli atti di vandalismo e le proteste contro Tesla sono aumentati a causa del coinvolgimento politico di Musk. Il governo statunitense considera questi attacchi come “terrorismo interno”, come dichiarato dalla procuratrice generale Pam Bondi.
Giovedì, un americano sospettato di aver dato fuoco a cinque veicoli Tesla a Las Vegas è stato arrestato e rischia fino a 20 anni di carcere.
Le azioni della Tesla
Millevoci 20.03.2025, 10:05
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USA, il ruolo di Elon Musk
Telegiornale 19.03.2025, 20:00