Responsabili israeliani avevano per le mani già da oltre un anno il piano dell’attacco senza precedenti che Hamas ha sferrato contro lo Stato ebraico il 7 ottobre, causando 1’200 morti. Non ritenevano però che lo scenario fosse realistico. È quanto sostiene il New York Times, sulla base di un documento riservato. Non è dato sapere se il Governo del premier Benjamin Netanyahu ne fosse stato informato.
Il piano di attacco, di una quarantina di pagine e che circolava nelle sfere dei servizi di informazione con il nome in codice di “Jericho Wall”, non precisava alcuna data ma conteneva tutta una serie di elementi su come saturare le difese israeliane prima di procedere all’assalto. Vi si parlava di un lancio massiccio di razzi, dell’uso di droni per accecare le telecamere di sicurezza e i sistemi automatici e poi di combattenti pronti ad attraversare la frontiera a piedi, in auto e in parapendio. Tutte cose poi effettivamente verificatesi due mesi fa.
Secondo il documento interno israeliano, però, non era possibile determinare se il piano di attacco fosse stato approvato completamente dai vertici di Hamas e come potesse tradursi nella realtà. In luglio, poi, un analista aveva avvertito di somiglianze fra un esercizio militare condotto dal movimento islamico e quanto scritto nel “Jericho Wall”. Un colonnello aveva tuttavia scartato questo scenario, giudicandolo “totalmente immaginario”.
In modo quasi profetico, l’analista aveva allora scritto ai colleghi dicendo che “abbiamo già avuto 50 anni fa un’esperienza simile a proposito di uno scenario che sembrava immaginario. La storia potrebbe ripetersi se non saremo prudenti”. L’accenno era alla guerra dello Yom Kippur nel 1973.
Nuova tregua a Gaza
Telegiornale 30.11.2023, 20:00