Conflitto in Medio Oriente

Nei Territori palestinesi “atti di genocidio”

Un nuovo rapporto di investigatori dell’ONU accusa Israele di una serie di violazioni in ambito sessuale e contro la salute riproduttiva della popolazione palestinese

  • Oggi, 09:44
  • 7 minuti fa
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La presidente della Commissione Navi Pillay

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Di: ATS/pon 

Le violenze sessuali perpetrate dai soldati israeliani nei Territori palestinesi possono essere equiparate a crimini di guerra e contro l’umanità, secondo un nuovo rapporto di tre investigatori dell’ONU, i cui inquirenti affermano di aver identificato due fattispecie che ricadono sotto le categorie che definiscono il genocidio.

Stupri, torture e altri abusi sessuali “disumani” sono stati documentati, si legge nel testo pubblicato giovedì a Ginevra dalla Commissione di inchiesta internazionale sulla situazione nei Territori palestinesi e in Israele e che fa seguito ad altri rapporti incentrati su aspetti diversi. Dal 7 ottobre 2023, lo Stato ebraico - vi si dice - ha fatto ricorso “sistematicamente” a violenze sessiste o sessuali, utilizzate come “arma di guerra”. La missione israeliana presso la sede elvetica delle Nazioni Unite respinge le accuse, definite un “vergognoso” tentativo di incriminare l’esercito e accusando la Commissione di usare due pesi e due misure nel giudicare le due parti in conflitto.

Allo Stato ebraico si rimproverano nel rapporto anche altri crimini contro l’umanità, come uccisioni e privazioni di cure in ambito riproduttivo, misure per impedire le nascite come gli attacchi a infrastrutture sanitarie. Si fa riferimento in particolare alla distruzione della clinica di Basma, un centro per la fecondazione in vitro dove si conservavano milioni di embrioni, ma anche alla morte di donne per complicazioni legate alla gravidanza che non hanno potuto essere curate. Si parla inoltre di “sottomissione intenzionale” di un gruppo etnico a condizioni di esistenza che “portano alla sua distruzione fisica”, attraverso anche il blocco degli aiuti umanitari. Queste due ultime accuse rientrano nella definizione di atti di genocidio secondo lo statuto della Corte penale internazionale. Sono violazioni che provocheranno “effetti irreversibili” a lungo termine sulla popolazione palestinese, secondo la presidente della Commissione, l’83enne sudafricana Navi Pillay, ex alta commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani. I bombardamenti sistematici e indiscriminati hanno inoltre causato un incremento dei decessi fra le donne.

Pillay denuncia l’impunità che Israele accorda di fatto ai suoi militari e auspica che le giurisdizioni penali di altri Paesi possano perseguire i responsabili di questi atti. Martedì e mercoledì la Commissione aveva tenuto a Ginevra l’audizione - nella maggior parte dei casi pubblica - di vittime e testimoni di alcuni di questi casi.

Non solo gli esperti indipendenti dell’ONU, ma anche ONG come Amnesty International accusano Israele di genocidio. In novembre un Comitato speciale delle Nazioni Unite aveva pure giudicato che i metodi di guerra dello Stato ebraico a Gaza presentavano le caratteristiche di questo crimine, per il quale il Sudafrica ha denunciato Israele di fronte alla Corte internazionale di giustizia.

02:19

Gaza, al via i colloqui per un accordo

Telegiornale 10.03.2025, 12:30

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