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“Bisogna dimostrare l’intento genocida”

Gli atti commessi da Israele a Gaza potrebbero rientrare nella definizione di genocidio, ma la prova dell’intento è cruciale secondo il diritto internazionale - Il parere dell’esperta

  • 05.12.2024, 14:33
  • 06.12.2024, 09:59
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RG 12.30 del 05.12.2024 - Il servizio di Chiara Savi

RSI Info 05.12.2024, 14:21

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Di: Radiogiornale/YR 

“Accuse infondate che ignorano le violazioni del diritto internazionale da parte di Hamas”. Con queste parole, Israele ha respinto le accuse di genocidio e di danni intenzionali contenute nel rapporto di Amnesty International, pubblicato giovedì mattina. Secondo l’ONG, Israele ha commesso e continua a commettere genocidio a Gaza.

Il reato di genocidio è codificato nel diritto internazionale e si basa su cinque atti specifici. “Per avere la commissione di genocidio bisogna che ci siano uno di questi cinque atti materialmente commessi. E non v’è dubbio che a Gaza, come anche il rapporto di Amnesty International dice, questi atti sono commessi: l’omicidio dei palestinesi di Gaza, l’inflizione di gravi sofferenze fisiche e mentali e il diniego di assistenza umanitaria”, spiega al Radiogiornale della RSI Paola Gaeta, professoressa di diritto internazionale al Graduate Institute di Ginevra. “Questi atti devono però essere accompagnati dall’intenzione di distruggere il gruppo in quanto tale”.

Ma come si fa a provare questa intenzione? “Si va su alcuni elementi di deduzione dai fatti e quello che conta maggiormente è lo standard probatorio che si utilizza”, continua Gaeta. “Se si ha uno standard di prova più basso, è più facile parlare di genocidio. Se invece lo standard di prova è più elevato, come quello della Corte internazionale di giustizia, è ovviamente più difficile”.

Nel suo rapporto Amnesty riporta anche 22 dichiarazioni di funzionari incaricati di gestire l’offensiva a Gaza, che sembrano invocare o giustificare atti di genocidio. Sono sufficienti per dimostrare un intento genocida? “Bisogna valutare chi ha fatto questa dichiarazione, in che contesto e qual è la qualifica di questa persona. La Corte internazionale di giustizia esaminerà tutte queste prove, ma la decisione arriverà fra qualche anno”.

La difesa di Israele è sempre la stessa: “Noi stiamo combattendo Hamas, non i palestinesi”. Per Amnesty International, però, la volontà di distruggere una parte di un gruppo è sufficiente per dimostrare l’intento di genocidio. “La guerra può essere un terreno fertile per lo sviluppo di politiche genocide”, conclude Gaeta ai microfoni della RSI, citando l’esempio del Ruanda. “Il fatto che Israele si giustifichi dicendo che il loro obiettivo è solo militare potrebbe non essere sufficiente, soprattutto se i palestinesi sono associati al gruppo di Hamas”.

09:17

Gaza, per Amnesty International è genocidio

SEIDISERA 05.12.2024, 18:00

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