“È vero che ci siamo abituati a questo genere di evento, ma questo non ci protegge dallo shock”. Sono le parole di Eleanor Porritt che lavora per la Fondazione svizzera per lo sminamento a Kharkiv, nell’Ucraina orientale. La sede della ONG ginevrina è stata colpita, mercoledì mattina all’alba, da un missile russo, ma fortunatamente non si contano vittime.
“Io stessa ho sentito l’esplosione, stamattina, e ho poi capito che si trattava del nostro ufficio. Nonostante quanto accaduto, siamo riusciti a metterci subito al lavoro per mettere in sicurezza le nostre attrezzature, in modo da poter continuare a operare normalmente” racconta ancora Porritt, spiegando che sono tra le 60 e le 80 le persone che ogni giorno lavorano negli uffici della ONG, mentre sono 200 quelle impiegate nei progetti sul terreno. A quell’ora - erano le 5 - nella sede non c’era ancora nessuno.
“Siamo rispettati dai belligeranti”
Ma si trattava di un attacco mirato alla ONG? “Non sappiamo se la fondazione era il bersaglio dell’attacco” afferma il direttore Hansjörg Eberle, che aggiunge: “Siamo rispettati dai belligeranti. Kharkiv viene regolarmente colpita e alcuni mesi fa un missile è atterrato a un centinaio di metri dal nostro ufficio. Noi partiamo dal principio che non si tratta di azioni contro di noi”. E assicura: “Per questo continueremo il nostro lavoro”.
Kharkiv è una delle regioni più colpite dal problema delle mine e degli ordigni inesplosi in Ucraina. “Parliamo di territori molto vasti, invasi dalla Russia e poi riconquistati dall’Ucraina, anche più volte. Gli edifici civili sono stati in gran parte distrutti e poi ricostruiti, si deve sminare” spiega Eberle.
Tra preoccupazione e angoscia
C’è preoccupazione anche da parte del Centro internazionale per lo sminamento umanitario, un centro di competenza con sede a Ginevra che lavora anche con la Fondazione svizzera per lo sminamento. “È sempre molto preoccupante e angosciante vedere che succedono cose di questo genere a degli operatori umanitari” dice il direttore Stefano Toscano.
Le considerazoni di Stefano Toscano
SEIDISERA 24.07.2024, 18:13
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Mentre la Fondazione lavora piuttosto sul terreno, il Centro internazionale è attivo con le autorità nazionali: “Le abbiamo aiutate a sviluppare la legislazione che governa l’azione anti-mine nel Paese e abbiamo messo a disposizione il sistema di gestione dell’informazione, un sistema centralizzato che raccoglie tutti i dati che permettono di prendere le decisioni operative”, spiega il direttore. La missione del Centro internazionale ha anche aiutato il governo ucraino a sviluppare una strategia nel campo dello sminamento umanitario che sarà valida per i prossimi dieci anni.
Ucraina, colpita un'ONG svizzera
Telegiornale 24.07.2024, 12:30