Diversi alleati della NATO hanno sottolineato giovedì che l’Ucraina e l’Europa non devono essere tagliate fuori da qualsiasi negoziato di pace, dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha reso noto che avrebbe tenuto presto dei colloqui con il leader russo Vladimir Putin senza allargare l’iniziativa a nessun altro.
Un sostegno chiaro a Kiev era del resto già giunto mercoledì sera a Parigi, al termine della riunione dei ministri degli Esteri europei. Questi ultimi avevano già evidenziato la loro volontà di aumentare il sostegno all’Ucraina e in una dichiarazione congiunta hanno precisato di condividere “l’obiettivo di sostenere l’Ucraina fino al raggiungimento di una pace giusta, globale e duratura”. Il documento è stato firmato dai capi delle diplomazie di Germania, Francia, Italia, Polonia, Spagna e Regno Unito, alla luce delle consultazioni con la rappresentante per gli Affari esteri dell’UE Kaja Kallas e il ministro degli Esteri ucraino Andrij Sybiha.
Scholz: “Nessuna pace può essere imposta all’Ucraina”
Il primo a segnalare l’esigenza di evitare un colloquio a due sui destini della nazione presieduta da Volodymyr Zelensky è stato il cancelliere tedesco Olaf Scholz, secondo il quale “non ci deve essere una pace imposta in Ucraina e qualsiasi soluzione al conflitto deve coinvolgere gli Stati Uniti”. Il cancelliere ha spiegato in un’intervista rilasciata nei giorni scorsi e pubblicata giovedì da Politico che per lui “è chiaro che non ci deve essere alcuna soluzione” che non coinvolga anche Washington”, ma ha poi subito precisato che “il prossimo compito è garantire che non ci sia una pace imposta” agli ucraini.
Secondo Olaf Scholz, l’Ucraina “deve avere l’opportunità di svilupparsi dopo l’accordo di pace e deve poter contare su un esercito forte, più grande di quello che aveva” prima dell’invasione russa ed equipaggiato con armi occidentali. Il politico tedesco crede ancora nel sostegno americano: “I colloqui che ho avuto con Donald Trump direttamente e che i miei consiglieri hanno avuto con i loro omologhi USA portano alla conclusione che possiamo sperare e presumere che gli Stati Uniti continueranno a sostenere Kiev”.
Il suo ministro della Difesa, Boris Pistorius, ha dal canto suo dichiarato giovedì che è “deplorevole” che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump abbia fatto “concessioni” a Vladimir Putin sull’Ucraina “prima dell’inizio dei negoziati”. Secondo Pistorius sarebbe stato preferibile discutere la questione dell’adesione dell’Ucraina alla NATO o di eventuali perdite di territorio al tavolo delle trattative”. Il ministro tedesco ha parlato prima dell’inizio di una riunione ministeriale della NATO presso la sede dell’Alleanza a Bruxelles.
E parlando di NATO al suo arrivo a Bruxelles, il ministro della Difesa francese Sébastien Lecornu ci ha tenuto a rimarcare che “questo è il momento della verità” per il futuro della NATO. Lecornu ha infatti affermato: “Si dice che sia l’alleanza militare più importante e solida della storia. Questo è storicamente vero, ma adesso la vera domanda è: sarà ancora così tra 10 o 15 anni? ”, ha aggiunto, alla luce degli ultimi sviluppi della situazione ucraina.
Per Londra e Paesi nordici Mosca resta una minaccia
“Non dimentichiamo che la Russia rimane una minaccia ben al di là dell’Ucraina”, ha dichiarato dal canto suo il Segretario alla Difesa britannico John Healey. “Non ci possono essere negoziati sull’Ucraina senza l’Ucraina. E la voce dell’Ucraina deve essere al centro di qualsiasi trattativa”, ha spiegato Healey ai giornalisti presso il quartier generale della NATO, mentre i 32 ministri della Difesa dell’organizzazione si riunivano per i colloqui sull’Ucraina.
Dal canto suo, il ministro della Difesa svedese Pal Jonson ha ricordato che le nazioni europee hanno fornito circa il 60% del supporto militare all’Ucraina lo scorso anno e perciò devono essere coinvolte nel processo di pace, soprattutto alla luce delle richieste statunitensi che l’Europa si assuma maggiori responsabilità per la sicurezza dell’Ucraina a lungo termine. È del tutto naturale che, come Europa, si sia coinvolti nelle discussioni”, ha detto Jonson.
Il suo omologo estone, Hanno Pevkur, ha sottolineato che l’Unione Europea ha guidato le sanzioni contro la Russia, ha investito molto nella difesa dell’Ucraina e sarà chiamata a pagare il conto della ricostruzione del Paese devastato dall’invasione lanciata da Mosca tre anni fa. “Dobbiamo essere presenti. Non c’è dubbio. Altrimenti questa pace non sarà duratura”, ha avvertito Pevkur.
E il segretario generale della NATO Mark Rutte, che come premier dei Paesi Bassi è sempre stato estremamente attivo nel sostegno all’Ucraina, tanto da essere uno dei primi a fornire i caccia F-16 l’estate scorsa, ha rimarcato a sua volta che Kiev deve essere “strettamente coinvolta” in qualsiasi negoziato di pace e qualsiasi accordo deve essere “duraturo”. Il politico olandese ha voluto inoltre sottolineare che “quando parliamo di Ucraina, è fondamentale che l’Ucraina sia strettamente coinvolta in tutto ciò che la riguarda”, ha dichiarato giovedì a Bruxelles, reiterando il principio secondo cui non si può parlare di pace in Ucraina senza l’Ucraina.
Per il capo del Pentagono “gli USA non hanno tradito Kiev”
L’iniziativa presa da Donald Trump direttamente con Vladimir Putin sull’Ucraina non è un “tradimento” di quel Paese, ha assicurato giovedì il capo del Pentagono in un incontro presso il quartier generale dell’Alleannza con gli alleati europei che, colti di sorpresa, chiedono un posto al tavolo dei colloqui. “Non c’è alcun tradimento”, ha dichiarato Pete Hegseth dalla sede dell’Alleanza a Bruxelles. “C’è il riconoscimento che il mondo intero e gli Stati Uniti investono nella pace, una pace negoziata”, ha aggiunto l’ex presentatore televisivo.
Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti aveva dichiarato mercoledì che l’adesione dell’Ucraina alla NATO sulla scia di un possibile accordo di pace tra Kiev e Mosca non era “realistica”, così come il ritorno dell’Ucraina ai confini precedenti al 2014, ossia prima che la Crimea fosse annessa unilateralmente da Mosca.
Cina si rallegra della ripresa dei contatti tra USA e Russia
Non è mancato un commento sugli ultimi sviluppi della questione ucraina anche da parte di Pechino, molto vicina al Cremlino e che non ha mai condannato l’invasione russa del territorio ucraino. Giovedì la Cina ha dichiarato di essere “felice di vedere” Washington e Mosca “rafforzare la loro comunicazione”, dopo che il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di voler incontrare il suo omologo russo per colloqui di pace sull’Ucraina.
“La Russia e gli Stati Uniti sono due Paesi importanti e influenti”, ha dichiarato giovedì Guo Jiakun, portavoce del Ministero degli Esteri cinese, durante un regolare briefing con la stampa. La Cina “è lieta di vedere che la Russia e gli Stati Uniti stanno rafforzando la comunicazione e il dialogo su una serie di questioni internazionali”, ha sottolineato la portavoce.
Guerra Russia Ucraina
Telegiornale 12.02.2025, 20:00
molti i combattenti esteri
Telegiornale 12.02.2025, 20:00