A Hong Kong si è imposto lo schieramento filo-Pechino nelle elezioni di domenica per il Consiglio legislativo, il parlamento locale della città. Le elezioni si sono svolte dopo l'introduzione di una riforma elettorale voluta dalla Cina, che escludeva già in partenza tutti i candidati “non patriottici”, ovvero quelli indipendentisti o favorevoli a una maggiore autonomia dalla Cina stessa.
La governatrice Carrie Lam ha dichiarato di essere soddisfatta del risultato, nonostante la scarsa affluenza (30,2%, la più bassa da quando i britannici hanno ceduto Hong Kong alla Cina nel 1997). Ai partiti filogovernativi andranno tutti i 90 seggi del Consiglio legislativo.
L'astensionismo ha colpito soprattutto i partiti dell'opposizione democratica, che non è riuscita a convincere gli elettori ad andare alle urne nonostante la riforma elettorale che di fatto consegnava la maggioranza ai partiti pro-Pechino già in partenza.