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A Kiev aiuti dagli alleati e bombe da Mosca

Arabia Saudita, Stati Uniti e Spagna offrono sostegni umanitari e militari per centinaia di milioni all'Ucraina, mentre nelle zone liberate si scoprono nuove fosse comuni

  • 15 ottobre 2022, 12:20
  • 20 novembre, 14:44
00:33

Notiziario 08.00 del 15.10.2022

RSI Info 15.10.2022, 11:21

  • Keystone
Di: AFP/ATS/EnCa 

Si continua a combattere in Ucraina, a una settimana dall’esplosione che ha danneggiato il ponte di Kerch (in Crimea) e ha scatenato la rabbiosa risposta di Mosca all’inizio di questa settimana con pesanti bombardamenti sulle principali città ucraine. Infatti la Russia continua a lanciare missili e droni kamikaze sui centri abitati ucraini, come è accaduto sabato notte a Kiev, Zaporizhia, Nikopol e Dnipropetrovsk.

Nella capitale il bombardamento ha causato danni materiali, stando ai primi rilievi: "Un attacco missilistico è stato lanciato dalle forze di occupazione russe contro uno dei distretti della regione di Kiev. Tutti i servizi funzionano, i soccorritori sono sul posto. Finora non ci sono vittime", ha affermato il capo dell'amministrazione della regione di Kiev, Aleksey Kuleba. Tuttavia, i danni subiti dalla rete elettrica sono apparsi peggiori del previsto e perciò l'azienda nazionale per l'energia Ukrenergo non esclude interruzioni nella distribuzione della corrente nella capitale come nella sua regione.

Proprio alla luce dei bombardamenti sulle città di questi ultimi giorni che hanno avuto come obiettivo popolazione e infrastrutture civili, nelle ultime ore si è ulteriormente intensificato l’impegno internazionale a sostegno di Kiev.

L'Arabia Saudita infatti ha annunciato aiuti umanitari da 400 milioni di dollari destinati all'Ucraina, stando a quanto riferisce sabato l'agenzia di stampa ufficiale saudita SPA, dopo che il principe ereditario Mohammed bin Salman ha parlato al telefono con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il principe ha sottolineato "la posizione del regno saudita di sostenere tutto ciò che contribuirà alla riduzione dell'escalation e la sua volontà di continuare gli sforzi di mediazione", ha affermato l’agenzia.

A settembre Riad aveva svolto un inaspettato ruolo di mediatore, portando a uno scambio di prigionieri tra Mosca e Kiev in cui figuravano pure i comandanti delle truppe che hanno difeso l’acciaieria Azovstal di Mariupol per mesi, prima della loro resa (ordinata da Zelensky) lo scorso maggio.

Sempre in quest’ottica va segnalato pure un nuovo pacchetto di aiuti in armi all'Ucraina da 725 milioni di dollari annunciato dagli Stati Uniti tramite una nota del Pentagono. Da quando Joe Biden è alla presidenza, Washington ha inviato all'Ucraina forniture militari per oltre 18,2 miliardi di dollari, di cui 17,6 miliardi dall'inizio della "brutale e non provocata" invasione del 24 febbraio, spiega il Pentagono.

Gli Stati Uniti, precisa il dipartimento della Difesa, hanno fornito "un'assistenza alla sicurezza senza precedenti" alle forze di Kiev e "continueranno a lavorare con alleati e partner per garantire che l'Ucraina abbia il supporto di cui ha bisogno". Nel nuovo pacchetto di armi figurano munizioni per sistemi missilistici ad alta mobilità (HIMARS), 23’000 colpi di artiglieria da 155 mm, 5’000 armi anticarro, missili antiradiazioni ad alta velocità (HARM), più di 200 veicoli blindati multiuso ad alta mobilità (i noti Humvee), oltre ad armi leggere con oltre 2'000’000 di munizioni.

Nella giornata di venerdì la NATO ha del resto confermato che la Spagna fornirà i suoi sistemi antimissile Hawk all’esercito dell'Ucraina, mentre altri Stati membri si apprestano a fare la stessa scelta a sostegno del Paese invaso da Mosca. L'UE del resto prevede di destinare ulteriori 500 milioni di euro all'Ucraina per armi e attrezzature. Il piano di finanziamento sarà formalmente confermato lunedì in una riunione dei ministri degli Esteri dell'UE.

Intanto sul campo continuano i ritrovamenti di cadaveri di civili e militari ucraini torturati e uccisi dai russi negli insediamenti liberati di giorno in giorno dalle truppe di Kiev nell'est e sud del Paese. I corpi di altri sei civili sono stati scoperti a Lyman, nella regione di Donetsk, liberata dall'esercito ucraino alcune settimane fa. Ne dà notizia sui social media Pavlo Kyrylenko, capo dell'amministrazione militare regionale.

"Il 14 ottobre i russi hanno ucciso due persone nell’Oblast di Donetsk - a Bakhmut. Inoltre, i cadaveri di altri sei civili, ammazzati dai russi durante l'occupazione, sono stati trovati a Lyman", ha detto. E secondo Kyrylenko al momento è impossibile stabilire il numero esatto di persone uccise a Mariupol e Volnovakha dalle truppe d’invasione di Mosca, anche perché in queste ultime settimane sono state scoperte altre 35 fosse comuni.

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