Per molti mesi nella Repubblica di San Marino un gruppo di donne ha lavorato incessantemente per arrivare al referendum che, domenica, potrebbe portare a una svolta storica: legalizzare l’aborto nel Paese. Il piccolo Stato di circa 33mila abitanti situato tra Emilia-Romagna e Marche, infatti, è uno dei pochissimi in Europa (con Andorra e Malta) in cui interrompere volontariamente una gravidanza è sempre reato. Qui l’interruzione volontaria di gravidanza è ancora un tabù, che impone pene severe e frustrazioni, soprattutto per i medici di base, i primi interlocutori delle donne in difficoltà.
Intanto il comitato per il no all'aborto punta tutto sul primato della cultura della vita e sull’eccezionalità sanmarinese, ma il fatto che l’aborto qui sia vietato non vuol dire che non esista, vista la pratica diffusa di spostarsi a soli 12 chilometri di distanza, a Rimini, in Italia, dove la pratica è legal, come spiegano all'Unione donne sanmarinesi - Comitato per il sì . Una contrapposizione che ora contribuisce a rendere teso il clima della vigilia del voto; un referendum diventato non più rinviabile, dopo che la politica di San Marino, per quasi vent’anni, ha cercato di non affrontare il problema.