Il senato argentino si pronuncerà oggi, mercoledì, sulla legge che legalizza l’aborto, dopo il sì della Camera dei deputati. Un voto favorevole è tutt’altro che scontato, in un ramo del Parlamento dove i conservatori son più forti rispetto alla camera bassa.
Manifestazione contro la legalizzazione dell'aborto in Argentina
Il dibatto sulla legalizzazione dell’interruzione volontaria di gravidanza – attualmente concessa solo in caso di stupro o se la vita e la salute della donna sono in pericolo – sta spaccando il paese, con il fronte del no capitanato dalla Chiesa cattolica. Il progetto di legge prevede la possibilità si abortire in modo legale, sicuro e gratuito entra la quattordicesima settimana, indipendentemente dalle circostanze, in un paese dove ogni anno – secondo un rapporto di Human Rights Watch – vengono effettuati circa 500'000 aborti clandestini.
Argentina, decisione incerta sull'aborto
Telegiornale 08.08.2018, 14:30
Nel mondo ci sono tuttora una ventina di paesi che vietano l’interruzione volontaria di gravidanza. El Salvador, per esempio, ha una delle legislazioni più rigide in assoluto: qui, l’aborto è considerato al pari dell’omicidio e le condanne vanno dai 30 ai 50 anni di carcere. Sempre a El Salvador si sono verificati anche casi controversi, con donne che hanno subito aborti spontanei condannate al carcere per decine di anni.
Nelle Americhe, il tema resta anche al centro del dibatto in altri Stati. Il Cile lo scorso anno ha cancellato 30 anni di divieto ad abortire, introducendo la possibilità in tre casi specifici: lo stupro, la malformazione del feto e quando la vita della madre è in pericolo. Il Brasile che ha già una legge identica a quella cilena, potrebbe andar oltre: la Corte suprema sta esaminando la possibilità di interrompere una gravidanza fino alla 12 esima settimana. In sei paesi l'aborto è invece vietato, parliamo di: Haiti, Honduras, Nicaragua, Repubblica Dominicana e Suriname, mentre a Cuba, Portorico, e in Uruguay non ci sono restrizioni a praticarlo.
RG 12.30 del 08.08.18; il servizio di Chiara Savi
RSI Info 08.08.2018, 14:54
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L’Europa conta invece legislazioni più liberali in materia, è di recente la cattolicissima Irlanda, con voto popolare, ha detto sì all’interruzione volontaria di gravidanza.
A Dublino, lo scorso 26 maggio
Ci sono però delle eccezioni: Malta per esempio, è l'unico paese membro dell'Unione europea a proibire l'aborto (si rischia una pena che va dai 18 mesi ai tre anni di carcere). Abortire è illegale anche ad Andorra e a San Marino, nell'Ulster, e ovviamente nello Stato del Vaticano. Ma il diritto a interrompere la gravidanza non è un diritto acquisito: vi è l'esempio della Polonia dove a inizio anno il Governo conservatore ha provato a imporre un giro di vite a una legislazione già restrittiva in materia.
TG/RG/ludoC