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Ad Haiti una catastrofe con oltre 1’500 morti

Il Paese caraibico si trova sull’orlo del collasso - Appello dell’ONU per ridare speranza alla popolazione che deve far fronte a un’inarrestabile ondata di violenze

  • 28 marzo, 18:01
  • 28 marzo, 18:01
haiti2024

Anche l'afflusso di aiuti umanitari è difficoltoso

  • Keystone
Di: Reuters/ATS/OCartu 

La violenza delle gang ad Haiti ha ormai ucciso più di 1’500 persone dall’inizio dell’anno, mentre decine sono state linciate dalle cosiddette brigate di autodifesa, ha dichiarato giovedì l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR).

Le devastanti guerre tra bande nel Paese caraibico si sono intensificate nelle ultime settimane, con gang rivali pesantemente armate che hanno scatenato nuove ondate di attacchi, tra cui dei raid contro delle stazioni di polizia e l’aeroporto internazionale.

Migliaia e migliaia di morti tra 2023 e il 2024

Secondo un rapporto pubblicato dall’ONU, 4’451 persone sono state uccise l’anno scorso, e già 1’554 nel 2024 (cifra calcolata fino al 22 marzo). Stando alle Nazioni Unite, i decessi sono avvenuti nelle case di civili sospettati di appoggiare la polizia o le bande rivali, o in strade densamente popolate a causa del fuoco incrociato o dei cecchini. Tra le vittime c’era anche un bambino di 3 mesi.

Inoltre, 528 sospetti membri di bande sono stati linciati l’anno scorso e altri 59 quest’anno da brigate armate che cercano di riempire il vuoto di sicurezza lasciato dalla polizia.

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Haiti nella spirale della violenza

Telegiornale 19.03.2024, 12:30

Situazione catastrofica per l’ONU

“La situazione ad Haiti è catastrofica”: lo ha ribadito giovedì l’Alto Commissario per i Diritti umani dell’ONU, Volker Turk, rivolgendo un appello alla comunità internazionale a fare di più per ridare una speranza agli haitiani.

In un video messaggio, l’alto responsabile delle Nazioni Unite ha sottolineato che “corruzione, impunità e una quasi nulla governance, aggravate da crescenti livelli di violenza delle bande, hanno eroso lo stato di diritto e portato le istituzioni statali haitiane sull’orlo del collasso”.

Sottolineando poi l’azione spietata dei gruppi armati, e il loro uso indiscriminato delle violenze sessuali nei confronti di donne, bambini e vittime di sequestri, Turk ha indicato che “affrontare l’insicurezza deve essere la massima priorità per proteggere la popolazione e prevenire ulteriori sofferenze umane”.

“È scioccante - ha ancora detto - che, nonostante la terribile situazione sul campo, le armi continuino ad entrare ad Haiti”, esigendo al riguardo “un’attuazione più efficace dell’embargo su tali armamenti”.

L’Alto commissario ha manifestato quindi “la necessità di un urgente dispiegamento di una Missione multinazionale di sostegno alla sicurezza (Mmas) per aiutare la polizia nazionale a fermare la violenza”.

Avvertendo tuttavia che “il solo rafforzamento della sicurezza non porterà a una soluzione duratura”, per cui sono necessarie “politiche simultanee volte al ripristino dello stato di diritto”.

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