I Talebani hanno celebrato oggi con fierezza il secondo anniversario del loro ritorno al potere. “Nel secondo anniversario della conquista di Kabul, vogliamo congratulare la nazione di guerrieri santi dell’Afghanistan e chiedere loro di ringraziare Dio onnipotente per questa grande vittoria” scrive in un comunicato il portavoce del movimento, Zabihullah Mujahid.
Il 15 agosto 2021 – mentre le forze occidentali guidate dagli Stati Uniti non avevano nemmeno ancora completato il loro ritiro dall’aeroporto - i Talebani prendevano il controllo di Kabul, da dove erano stati cacciati nel novembre del 2001. Buona parte del Paese era già da tempo di fatto sotto il loro controllo. La giornata è da allora una festività ufficiale.
I paesi occidentali, l’UE e la NATO (che per vent’anni ha mantenuto in Afghanistan una forza multinazionale, parallela all’esercito degli Stati Uniti) non hanno riconosciuto il nuovo governo, ma mantengono con i Talebani regolari contatti tecnici. Russia, Cina, Iran, Pakistan e altri Stati hanno invece regolari relazioni diplomatiche.
Parlando da Kandahar - città del sud, rocccaforte storica e vero centro del potere talebano - il portavoce del governo ha fatto chiaramente capire di non vedere nessuna serie minaccia all’orizzonte. “Nessuno può controllare la fiera nazione afghana e nessun invasore sarà autorizzato a minacciare la libertà del paese” si legge nella sua dichiarazione.
Decine di migliaia di persone, che avevano cooperato con le forze occidentali o comunque disapprovavano il movimento, hanno lasciato da allora il paese. I nuovi padroni hanno ripristinato quasi tutti i divieti caratteristici del loro primo periodo governo, a cominciare da quelli contro l’educazione delle donne e delle ragazze. La recessione economica provocata dalla virtuale interruzione degli aiuti occidentali ha fatto altrettanto male. Come se non bastasse nel paese è in corso la peggiore siccità degli ultimi 30 anni. Si stima che siano 30 milioni (su una popolazione totale di 40 milioni) gli afghani bisognosi di assistenza, un massimo storico. 16 milioni di bambini non ricevono sufficiente cibo o assistenza sanitaria. L’Afghanistan è tra i primi tre paesi di provenienza dei migranti che tentano di arrivare irregolarmente in Europa, soprattutto attraverso la rotta balcanica.
La preoccupazione degli esperti ONU
In occasione dell’anniversario, trenta esperti dell’ONU hanno rivolto un appello alla comunità internazionale perché sostenga il popolo afghano.
“Le politiche imposte hanno portato alla continua, sistematica e scioccante soppressione di una moltitudine di diritti umani”, si legge nella dichiarazione. Le donne, le minoranze etniche e religiose, le persone disabili e Lgbt+ sono le piu colpite. La speranza che i nuovi talebani potessero assumere un corso riformato rispetto al periodo 1996-2001 si è dimostrata sbagliata.
Secondo Save the Children il 38,4% dei bambini è costretto a lavorare per aiutare le famiglie.
SEIDISERA
SEIDISERA 15.08.2023, 18:00
Lettera da Kabul
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