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"America first" anche nella povertà

Negli Stati Uniti ci sono 40 milioni di poveri, un duro rapporto dell’ONU chiama in causa le autorità federali. Nostra intervista esclusiva al relatore speciale delle Nazioni Unite su povertà estrema e diritti, Philip Alston

  • 20 giugno 2018, 20:48
  • Oggi, 01:07
04:07

RG 18.30 del 20.06.2018 L'intervista di Emiliano Bos a Philip Alston

RSI Info 20.06.2018, 20:48

  • Emiliano Bos

Gli “ultimi” dell’America First: 40 milioni di poveri e 5,3 milioni di persone che vivono in condizioni "da terzo mondo": "È il più alto livello di disuguaglianza di reddito nei paesi occidentali: negli Stati Uniti vivono oltre un quarto dei miliardari del pianeta e c'è un'economia in crescita". Lo dice alla RSI Philip Alston, il relatore speciale dell’ONU su "povertà estrema e diritti". Giovedì presenterà al Consiglio per i diritti umani dell’ONU – a Ginevra – un duro rapporto sugli Stati Uniti.

Philip Alston

Philip Alston

  • New York University

Un documento che chiama in causa direttamente le autorità di Washington. E che descrive lo squallore e la deprivazione di molti americani. Non solo sul piano materiale. Ma anche e soprattutto sul piano dei diritti e delle politiche, che sembrano destinate a esacerbare contrasti economici, sociali e razziali. Il professor Alston – docente di diritto internazionale e diritti umani alla New York University – nei mesi scorsi ha viaggiato in diverse zone del paese: California, Alabama, West Virginia, Washington. Dal suo lavoro, emerge un atto d’accusa contro le politiche dell’amministrazione Trump. Le condizioni di povertà strutturale sono pre-esistenti, spiega in questa intervista. Enormi problemi che si trascinano da decenni. E che c'erano già anche con l’amministrazione Obama.

Ma le iniziative politiche di Trump alla Casa Bianca – afferma il relatore speciale dell’ONU – sembrano disegnate per aggravare la situazione. A partire dal taglio delle tasse per 1'500 miliardi di dollari a favore dei più ricchi: "Questo non può che peggiorare le attuali disuguaglianze", spiega Philip Alston. E poi un attacco coerente e coordinato per ridurre il numero di beneficiari dell’assistenza sociale di base: copertura sanitaria, aiuti alimentari, sussidi per l’abitazione.

FOOD STAMP - La signora Milly Grant a Memphis paga il cibo con i bollini federali, assegnati alle persone con basso reddito. Vorrebbe comprare più cibo di qualità..

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  • rsi/Emiliano Bos

Le statistiche citate nel suo rapporto contengono dati impressionanti sull’accesso alle cure, sulla mortalità infantile, sull’ingiusto sistema di libertà su cauzione che condanna i poveri alla prigione anche per reati minori, sul diritto di voto ostacolato per le classi meno abbienti. Un quadro desolante, anche in prospettiva. "Negli Stati Uniti ci sono le risorse ma non c'è interesse ad aiutare i poveri. Esiste una rassegnazione assoluta al fatto che ampi strati della popolazione vivono in condizioni totalmente miserabili. Questo non preoccupa chi guida la società", conclude il relatore ONU. Nell'America di Trump, gli ultimi non hanno posto.

Emiliano Bos

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