"Anni per ricostruire"

La facciata e le due torri di Notre-Dame non sono state danneggiate dall'incendio spento nella notte, come ha potuto constatare la commissione di esperti recatasi sul posto martedì mattina per verificare la tenuta della struttura, ancora in dubbio. È intatto anche il grande rosone della facciata sud e sono sopravvissute le dodici statue monumentali che ornavano il tetto per due terzi crollato: la settimana scorsa sono arrivate nel sud-ovest della Francia per essere restaurate, una delle tappe del restauro dal cui cantiere si sono sviluppate le fiamme, costato 150 milioni di euro.

Intanto, gli inquirenti fanno sapere di privilegiare la pista accidentale. Nulla sembra indicare un atto doloso.^I video delle telecamere di sorveglianza e di privati serviranno a chiarire quando esattamente è scoppiato il rogo: un primo allarme era scattato alle 18.20, ma i pompieri non avevano riscontrato nulla. Solo in occasione del secondo, alle 18.43, è stato scoperto il fuoco. Nel frattempo era iniziata la messa e la cattedrale aveva dovuto essere evacuata.

Il bilancio dei danni è comunque drammatico: secondo i pompieri, l'insieme del tetto è distrutto, tutta la carpenteria medievale è persa irrimediabilmente, così come una parte delle vetrate, la guglia precipitata e il gallo che stava sulla sua sommità, fuso dal calore. Una parte delle opere d'arte ha potuto essere messa in salvo, e sarà trasferita temporaneamente al Louvre, mentre altre, in particolare alcuni grandi quadri, sono rimasti all'interno.

I lavori di messa in sicurezza dureranno 48 ore, ha anticipato il segretario di Stato del Ministero dell'interno Laurent Nunez.

"Il peggio è stato evitato, ricostruiremo", ha detto già lunedì sera il presidente Emmanuel Macron. Il Consiglio dei ministri si è riunito alle 11.00 per cominciare a lavorare al progetto, per il quale non mancheranno i fondi (la sindaca di Parigi Anne Hidalgo ha stanziato 50 milioni e lanciato l'idea di una conferenza dei donatori. Trecento milioni sono già arrivati dai miliardari della famiglia Pinault e del gruppo LVMH) ma che richiederà molto tempo. "Anni", ha preannunciato il ministro della cultura Franck Riester in un'intervista, "decenni" dice già qualcuno.