Con lo slogan "Sì, se puede!" (Sì si può!) ed un invito ai propri sostenitori a contribuire al miracolo di "sconfiggere un pronostico avverso", il presidente uscente di centro-destra Mauricio Macri ha chiuso giovedì a Córdoba, davanti a decine di migliaia di persone, la sua campagna elettorale in vista delle elezioni di domenica, in cui cerca una difficile riconferma per un secondo mandato.
Nello stesso tempo a Mar del Plata, distante oltre 500 chilometri, il candidato di centro-sinistra per il peronismo (che spieghiamo nel video-servizio del TG allegato), Alberto Fernández, e la sua vice, Cristina Fernández de Kirchner, hanno chiesto agli argentini di "votare per mettere fine ad una pagina obbrobriosa" della storia del Paese.
I due principali candidati, sui sei in lizza, si sono già misurati nelle primarie ("Pasos") svoltesi l'11 agosto scorso, in cui Fernández ha sorprendentemente superato Macri di oltre 16 punti (49,49% contro 32,93%).
E siccome la legge elettorale argentina prevede che un candidato si aggiudichi la vittoria al primo turno con il 45% più uno dei voti o con almeno il 40% e dieci punti di vantaggio sul secondo, il principale obiettivo del capo dello Stato uscente è di riuscire a conquistare un ballottaggio, eventualmente previsto per il 24 novembre.
Bolivia, proteste dopo la riconferma di Morales
Telegiornale 26.10.2019, 22:00
In un clima reso difficile dalle manifestazioni in Cile e dalle tensioni post-elettorali in Bolivia, domenica si recheranno alle urne anche gli elettori dell'Uruguay per un voto presidenziale e legislativo, mentre quelli della Colombia realizzeranno il rinnovo delle amministrazioni regionali, dipartimentali e comunali.
ats/joe.p.