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Aspettativa di vita calata nel 2020

Per gli uomini è diminuita quasi di un anno a causa del Covid, secondo gli indicatori del benessere elaborati dall'UST

  • 22 dicembre 2021, 13:33
  • 20 novembre, 18:59
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La soddisfazione per la vita in generale, per contro, è scesa di poco nel periodo pandemico

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Di: eb 

La pandemia ha lasciato il segno sul benessere della popolazione della Svizzera e ha avuto ripercussioni in molti ambiti. Tra questi, la speranza di vita, che nel 2020 è diminuita soprattutto per gli uomini (81 anni, quasi uno in meno rispetto al 2019), e in misura inferiore per le donne (85,1 anni, mezzo anno in meno). Sempre nel 2020, le persone dai 65 anni in su hanno dovuto fare i conti con un’alta sovramortalità, rileva l'Ufficio federale di statistica pubblicando i risultati dei suoi indicatori del benessere.

Finora, però, la soddisfazione per la vita in generale è scesa solo di poco. La quota di persone che hanno dichiarato di essere molto soddisfatte della loro vita attuale è rimasta stabile tra il 2019 e il 2020, calando però dal 39,7% rilevato durante il primo confinamento parziale nella primavera 2020, al 36,6% nel 2021.

Durante questo primo confinamento parziale, la percentuale di persone con un alto grado di fiducia nel sistema politico svizzero era del 54%, significativamente più alta rispetto al 2019 e alle settimane immediatamente precedenti il primo lockdown, quando si aggirava intorno al 47%. Nel 2021, la quota ha nuovamente registrato un leggero calo, attestandosi all’incirca al 51%.

PIL e commercio estero fortemente colpiti dal Covid

Nel 2020, la pandemia - come è noto - ha avuto evidenti ripercussioni anche sul settore economico: il PIL reale pro capite è calato del 3,1% rispetto all’anno precedente, sottolinea l'UST. Per quanto riguarda gli scambi con l'estero, il grado di apertura dell’economia svizzera è passato dal 52% al 47,8%. L’Amministrazione federale delle dogane sottolinea che, rispetto al 2019 le esportazioni sono diminuite del 7% e le importazioni addirittura dell’11%.

Finanze pubbliche: più spese e meno entrate

I vari provvedimenti adottati dalle autorità per arginare l’impatto economico, sociale e sanitario della pandemia hanno peggiorato la situazione finanziaria. Nel 2020, il debito pubblico (Confederazione, Cantoni, Comuni) ha oltrepassato la soglia dei 300 miliardi di franchi, attestandosi a 304 miliardi (+11 miliardi). Sono aumentate anche le spese per le prestazioni sociali, in particolare quelle dell’assicurazione contro la disoccupazione.

Per quanto riguarda le entrate, nel 2020 le imposte legate all’ambiente sono diminuite del 3,9% rispetto all’anno precedente. Quasi l’87% di questo calo è riconducibile alle minori entrate generate dall’imposta sugli oli minerali, specialmente benzina e diesel, osserva l'UST. Tra il 2019 e il 2020, la riduzione della domanda di carburanti ha contribuito alla diminuzione del 9,5% del consumo lordo di energia.

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RG 12.30 del 22.12.2021 - Il servizio di Anna Riva

RSI Info 22.12.2021, 13:10

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