Andrea Papi, il ventiseienne anni trovato morto giovedi nei boschi del monte Peller, sopra l'abitato di Caldes, tra la Val di Non e la Val di Sole, in Trentino, era vivo quando è stato ferito da un orso. Lo ha stabilito l'esame autoptico delle lesioni riscontrate sul suo cadavere.
Si tratta dunque della prima uccisione di una persona da parte di un plantigrado nella regione italiana, da quando nel 1996 venne avviato il progetto "Life Ursus", allo scopo di proteggere la popolazione locale di orsi bruni.
L'uomo era uscito di casa nel pomeriggio di mercoledi, da solo, per un allenamento, dirigendosi in zone impervie, ma da lui conosciute. A ritrovare il cadavere, nella notte, dopo l'allarme lanciato dalla famiglia, sono stati i cani molecolari. Il corpo era in prossimità del ciglio di una strada forestale.
Attualmente si stima che vi siano un centinaio di plantigradi in Trentino. L'accaduto ha riacceso il dibattito, anche politico, sulla loro pericolosità e sulle misure da adottare: la Lega di Matteo Salvini parla di una tragedia annunciata. Già lo scorso 5 marzo un escursionista aveva dichiarato di essere stato aggredito in val di Rabbi, poco distante dal luogo della tragedia, mentre passeggiava con il proprio cane. Anche il WWF chiede l'abbattimento dell'animale.
La famiglia del giovane denuncerà Provincia e Stato per l'introduzione dell'orso
Sabato mattina la famiglia di Andrea Papi ha annunciato l'intenzione di denunciare la Provincia autonoma di Trento e lo Stato per aver reintrodotto gli orsi in Trentino. Lo riporta il T quotidiano, citando la madre del giovane.
La famiglia, informa il giornale, si è già affidata a dei legali. L'intenzione è contestare le modalità con cui è stato messo in campo il progetto Life Ursus, senza un referendum consultivo tra la popolazione della zona.
Notiziario 4.00 del 07.04.2023
RSI Info 07.04.2023, 12:19
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